Le tensioni geopolitiche incidono sulla propensione al rischio degli investitori e suggeriscono cautela sui governativi USA, tedeschi e della periferia euro. Sovrappeso sul rame beneficiario della transizione energetica
Gli investitori continuano ad essere nervosi per l’inflazione e per le banche centrali aggressive, ma sono state le tensioni sull’Ucraina ad aver maggiormente alimentato le loro preoccupazioni. Il prezzo del petrolio ha raggiunto nuovi massimi generando il timore che un prolungato periodo di incertezza geopolitica possa mantenere o addirittura far ulteriormente crescere i prezzi dell’energia e quindi dell’inflazione, costringendo le banche centrali a un altro step da falco.
L’OBIETTIVO PRINCIPALE DELLA RUSSIA
Sembra improbabile che il problema dell’Ucraina possa essere archiviato nel breve termine. “L’obiettivo principale della Russia è indebolire il governo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gettare le basi per un nuovo regime che agisca nell’interesse del Cremlino e abbandoni le ambizioni di Kiev di aderire alla NATO o all’Ue”, fanno sapere gli esperti di NN Investment Partners (NN IP)...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge