Investing.com - Il dollaro resta vicino massimo degli ultimi sette anni contro lo yen questo giovedì e sale contro le altre principali controparti, ancora supportato verbali della Fed, nonostante il rilascio di dati economici misti negli USA.
Il cambio USD/JPY ha toccato il massimo di 118,98, il massimo dall’agosto 2007 per poi attestarsi a 118,32, in salita dello 0,33% sulla giornata.
I dati rilasciati oggi dal Dipartimento per il Lavoro USA mostrano un calo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione di 2.000 unità nella settimana terminata il 15 novembre a 291.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 293.000.
Gli analisti avevano previsto un calo di 7.000 a 286.000 per la scorsa settimana.
Un secondo report ha mostrato che i prezzi al consumo sono rimasti invariati il mese scorso, contro le stime di un calo dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,1% a settembre.
I prezzi al consumo core, che escludono alimentari ed energia, sono aumentati dello 0,2% ad ottobre, in linea con le aspettative. A settembre il dato aveva registrato un aumento dello 0,1%.
Il biglietto verde continua ad essere supportato dai verbali del vertice della Federal Reserve che hanno mostrato che i funzionari considerano la ripresa economica abbastanza forte da poter contrastare le minacce alla crescita; tuttavia, la banca non ha fornito indicazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi.
Il cambio EUR/USD è sceso al minimo della seduta di 1,2504 e successivamente si è stabilizzato a 1,2524, in calo dello 0,23%.
Il calo dell’euro ha seguito il report che ha mostrato che l’indice dei direttori acquisti per il settore dei servizi della zona euro è sceso a 51,3 questo mese, mentre l’indice PMI per il settore manifatturiero ha visto un calo a 50,4 da 50,6 di ottobre.
Il report ha mostrato una previsione per la crescita economica compresa tra lo 0,1% e lo 0,2% nel trimestre in corso.
L’euro è ha ridimensionato i guadagni contro lo yen dopo i dati, con il cambio EUR/JPY 148,12, staccandosi dal massimo di sei anni di 149,14 toccato all’inizio della seduta.
La sterlina è pressoché invariata contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,5688, su dal minimo di 1,5632.
La sterlina è stata sostenuta dai dati che hanno mostrato un aumento delle vendite al dettaglio pari allo 0,8% il mese scorso, dopo il calo dello 0,4% del mese precedente.
La coppia USD/CHF sale dello 0,21% a 0,9591, mentre la coppia EUR/CHF è stabile vicina al minimo di 26 mesi di 1,2013, non lontano dal tetto del tasso di cambio di 1,20 fissato dalla Banca Nazionale Svizzera.
Il franco svizzero si è rafforzato contro l’euro nelle ultime sedute in vista del voto previsto per questo mese che potrebbe spingere la SNB ad aumentare le riserve auree, una decisione che potrebbe limitare la capacità di bloccare il valore del franco contro l’euro.
La coppia AUD/USD è in calo dello 0,20% a 0,8598, mentre il cambio NZD/USD è stabile a 0,7840. I dollari legati alle materie prime sono scesi ai minimi della seduta dopo i dati di questa mattina che hanno mostrato un calo dell’indice PMI HSBC per il settore manifatturiero cinese al minimo di sei mesi di 50,0 questo mese, alimentando i timori di un rallentamento dell’economia.
Il cambio USD/CAD è sceso dello 0,11% a 1,1329, dopo i dati che hanno mostrato un aumento delle vendite all’ingrosso in Canada dell’1,8% a settembre, contro il previsto aumento dello 0,7% e dopo la lettura invariata di agosto.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,22% a 87,89, non lontano dal massimo di oltre quattro anni di 88,36 registrato la scorsa settimana.