Due titoli da evitare a luglio secondo InvestingPro: ecco perché il timing è tutto
Investing.com - Il rendimento extra richiesto dagli investitori per detenere contratti futures sul petrolio suggerisce una probabilità del 17% che le ostilità tra Israele e Iran possano danneggiare le forniture petrolifere dalla regione del Medio Oriente, secondo gli analisti di JPMorgan Chase (NYSE:JPM).
In una nota ai clienti, gli analisti guidati da Matthew Lofting hanno affermato che il premio del petrolio si attesta tra i 5 e i 10 dollari al barile sopra la stima del valore equo del Brent crude di 66 dollari al barile calcolata dal broker.
"Questo rappresenta una probabilità del 17% che l’impatto peggiore sull’offerta di petrolio si estenda oltre le esportazioni iraniane" fino a coinvolgere aree di navigazione critiche come lo Stretto di Hormuz, hanno segnalato gli analisti.
Queste preoccupazioni emergono mentre i trader osservano anche un possibile surplus dell’offerta globale di petrolio superiore a 2 milioni di barili al giorno nella seconda metà del 2025, hanno aggiunto gli strateghi.
In questo contesto, la banca ha dichiarato di essere "sovrappesata" su Shell ed Eni (BIT:ENI), sostenendo che questi titoli energetici "possiedono bilanci di resilienza/leva superiori e un’esposizione più elevata ai prezzi del petrolio." Anche BP (NYSE:BP) ed Equinor sono state indicate come "beneficiarie più prociclice se dovessero prevalere scenari di prezzi elevati."
L’esercito israeliano ha dichiarato martedì di aver effettuato "diversi attacchi estesi" contro obiettivi militari nell’Iran occidentale, compresi siti di stoccaggio di missili superficie-superficie e infrastrutture di lancio.
L’Aeronautica israeliana ha anche affermato che un alto generale iraniano è stato ucciso durante la notte "nel cuore di Teheran". L’Iran non ha ancora confermato questa dichiarazione.
L’amministrazione Trump sta discutendo con l’Iran la possibilità di tenere colloqui questa settimana su un potenziale accordo nucleare e sulla fine del conflitto con Israele, ha riportato Axios. L’inviato statunitense Steve Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi potrebbero incontrarsi nell’ambito dei colloqui proposti, ha riferito Axios, citando quattro fonti informate sulla questione.
Sebbene l’incontro non sia ancora stato finalizzato, rappresenta un rinnovato sforzo da parte di Trump per ridurre le ostilità tra le due potenze mediorientali e riportare l’attenzione verso un accordo nucleare.
Rapporti separati dei media hanno affermato che l’Iran ha accettato di avviare negoziati solo se Israele interromperà la sua campagna di bombardamenti.
Le dichiarazioni di Trump sull’Iran sono state aggressive, con il presidente che ha affermato che "tutti dovrebbero immediatamente evacuare Teheran" e ha rimproverato l’Iran per non aver accettato un precedente accordo nucleare. Trump ha anche ripetutamente dichiarato che all’Iran non sarà permesso di arricchire uranio, nonostante le affermazioni di Teheran di non avere piani per sviluppare armi nucleari.
I prezzi del petrolio sono avanzati martedì.
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