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Società energetiche europee escluse da boom ricavi legato a prezzi record

Pubblicato 17.09.2021, 19:00
Aggiornato 17.09.2021, 19:09
© Reuters. Una fattoria eolica Iberdola a Moranchon, in Spagna. REUTERS/Sergio Perez

di Susanna Twidale e Isla Binnie e Stephen Jewkes

LONDRA/MADRID/MILANO (Reuters) - Diverse società energetiche europee sono rimaste escluse dal boom di ricavi legato ai livelli record raggiunti dai prezzi di gas ed elettricità, poiché le loro vendite sono in gran parte bloccate a prezzi inferiori, e devono fronteggiare ulteriori pressioni da parte dei governi che si muovono per proteggere i consumatori.

Le società che generano elettricità affermano che l'intervento dei governi potrebbe impedire gli investimenti a lungo termine necessari per realizzare i piani del blocco per la transizione energetica, mentre i fornitori retail minori senza i capitali per coprire i rischi potrebbero fallire - riducendo le possibilità di scelta per i consumatori.

I prezzi di riferimento per il gas in Europa sono balzati di circa il 250% quest'anno a causa di diversi fattori come i bassi livelli di stoccaggio, l'alta domanda in Asia e i problemi delle infrastrutture, spingendo i prezzi energetici ai massimi storici in Gran Bretagna e in Europa.

In teoria dovrebbe essere un momento proficuo per le società dedicate all'energia nucleare o alle rinnovabili - eolica, solare e idroelettrica - in grado di beneficiare degli alti prezzi all'ingrosso senza aver anche bisogno di pagare gli elevati costi di carbone e gas.

Tuttavia, poiché la maggior parte delle società hanno già coperto le loro vendite a termine, dicono di aver avuto poche opportunità per beneficiare della situazione, mentre le mosse del governo spagnolo hanno causato proteste.

© Reuters. Una fattoria eolica Iberdola a Moranchon, in Spagna. REUTERS/Sergio Perez

"Le società elettriche hanno venduto a termine il 100% della loro produzione di base (idroelettrica, nucleare e rinnovabile) nel 2021 e oltre il 75% della produzione 2022 mesi fa, a prezzi decisamente inferiori rispetto al mercato spot", ha dichiarato l'associazione spagnola dei fornitori di elettricità Aelec - formata da Edp, Endesa, Iberdrola (MC:IBE) e Viesgo.

Endesa - controllata di Enel (MI:ENEI) - ha indicato l'impatto dei crescenti prezzi del gas come una delle cause del calo del 3% degli utili del gruppo nel primo semestre.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Milano Sabina Suzzi)

Ultimi commenti

Su molti fondi d'investimento e sicav, l'aumento del prezzo del petrolio non ha generato innalzamento delle quotazioni. L'articolo ne spiega bene la causa, spiegando la motivazione per cui l'aumento di prezzo della materia prima non si è tradotto in maggiori utili per le Società.
Considerando che le nostre “energetiche” sono portafogli dei governi a discapito dei cittadini.. che dovevano fare?
...ma che dici mai!!!! ...l'ENEL (che è ancora l'unico operatore nazionale, cn le sue infrastutture... e nn vengano a dirmi del "libero mercato"... così come ex Telecom IT ora TIM ha il monopolio "sull'ultimo miglio", cioè la presa del telefono in casa) ci fa pagare ancora un bolletta il costo per lo smantellamento delle ex centrali nucleari italiane (Trino Vercellese e Caorso ed altre)!!!!
beh potremmo liberalizzare anche il trasporto.. sai che bello vedere migliaia e migliaia di piccoli tralici indipendenti! ognuno con il suo bel logo impresso sopra :D  comunque per inciso, le infrastrutture non sono di Enel ma di Terna..
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