Investing.com – Stellantis (BIT:STLAM)sta affrontando un periodo particolarmente complesso. Tra ritardi nella svolta elettrica, crisi del mercato Usa e scontri con il governo italiano, la valutazione di mercato della casa automobilistica è dimezzata negli ultimi 6 mesi, passando dagli oltre 27 euro per azione di marzo ai 13,5 euro del 20 settembre.
Una performance deludente che potrebbe costare il posto al ceo Carlos Tavares.
Secondo quanto riporta Bloomberg, infatti, il presidente John Elkann avrebbe avviato la ricerca di un successore del manager portoghese, il cui contratto da amministratore delegato scade nel 2026.
La scelta si inserirebbe nel normale processo di successione ai vertici e lo stesso Tavares sarebbe coinvolto nella valutazione dei candidati. Tuttavia, i mercati hanno brindato immediatamente alla notizia, in particolare a Wall Street, dove il titolo ha chiuso la seduta del 23 settembre con un rotondo +3% (Stellantis NV (NYSE:STLA)). Negli Stati Uniti, uno dei mercati di punta per Stellantis, tra scioperi del sindacato Uaw e accumulo di scorte, il gruppo continua a perdere quote di mercato e gli investitori sperano che un cambio alla guida possa invertire la tendenza.
Il Target Price di Stellantis
Del resto, i fondamentali non mancano e gli analisti continuano a scommettere sull’azienda franco italiana.
In base ai dati raccolti da Investing.com, il titolo Stellantis, che alle 9.45 sale dell’1,64% sul FTSE MIB oggi rispetto ai 13,778 euro della vigilia, può puntare decisamente più in alto del prezzo attuale.
Fonte: Investing.com, dati alle 9.45 del 24 settembre 2024
Stando alle valutazioni di 26 analisti, il target price medio è pari a 20,44 euro, oltre il 45% in più degli attuali 14 euro.
Inoltre, il titolo vanta 14 rating “Buy”, 11 “Hold” e 1 solo “Sell”.
Insomma, i broker continuano a considerare il titolo sottovalutato, scommettendo su un consistente rialzo nei prossimi 12 mesi.
In ogni caso, la strada resta in salita. Tavares, o chi per lui, dovrà fare i conti non solo con in problemi di casa propria, ma si troverà ad affrontare una crisi sistemica del settore automobilistico che, tra transizione elettrica e debolezza delle vendite, rischia sempre più di restare in panne.
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