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Stellantis, presenza Stato "non può e non deve essere un tabù" - Misiani a stampa

Pubblicato 06.01.2021, 08:27
Aggiornato 06.01.2021, 11:36
© Reuters. Il logo di Stellantis

© Reuters. Il logo di Stellantis

MILANO (Reuters) - Un'eventuale presenza dello Stato italiano nel neonato gruppo automobilistico Stellantis "non può e non deve essere un tabù" ma un simile intervento andrebbe costruito in modo consensuale.

Lo ha detto il viceministro dell'Economia Antonio Misiani.

"L’operazione Stellantis coinvolge l’interesse nazionale dal punto di vista occupazionale e industriale", ha detto Misiani in una intervista al quotidiano La Repubblica.

"Anche per questa ragione un’eventuale presenza dello Stato italiano nel capitale sociale del nuovo gruppo, analogamente a quella del governo francese, a mio giudizio non può e non deve essere un tabù".

Fca (MI:FCHA) non ha commentato.

Parigi avrà una partecipazione del 6,2% nella società nata dalla fusione fra Fca e Peugeot che vedrà Exor (MI:EXOR) primo azionista con il 14,4% seguito dalla famiglia Peugeot con il 7,2%.

Le due case automobilistiche si aspettano che la fusione venga completata il 16 gennaio.

Un possibile investimento pubblico in Stellantis dovrebbe tuttavia avvenire a determinate condizioni "che ad oggi non ci sono: non possiamo certo pensare a un’operazione ostile, un intervento di questo tipo va costruito in modo consensuale. E deve essere funzionale ad una strategia di politica industriale", ha detto Misiani.

Il viceministro ha inoltre richiamato alla necessità di andare oltre i meccanismi di incentivazione già adottati nell'ottica di costruire una prospettiva di medio-lungo periodo.

"Le sfide tecnologiche incrociano la transizione ecologica (...). Proprio per questo risorse importanti potrebbero arrivare da Next Generation Ue, che pone molta attenzione al tema della decarbonizzazione", ha detto.

© Reuters. Il logo di Stellantis

Il viceministro ha infine sottolineato che il governo continuerà a seguire con la massima attenzione le dinamiche industriali e occupazionali del settore dell'auto al di là della fusione Fca-Peugeot.

(Maria Pia Quaglia, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)

Ultimi commenti

se questa proposta fosse arrivata a trattative in corso forse l avrebbero valutata ma a giochi chiusi mi pare tardi,cmq la presenza non vincolante dell italia come contrappeso alla francia non sarebbe un idea peregrina.
se entra lo stato esco io ^^
e quando iniziarono le prime trattative tra psa e fca sapendo che lo stato francese era azionista di psa mi chiedo questo signor misiani e i suoi colleghi dov'erano?
I politici italiani hanno messo in povertà metà di questo paese, ormai tra pensionati e dipendenti pubblici abbiamo superato quelli che lavorano nel privato una vergogna!!!!!! Prima del covid pensiamo ora
... e visto che siamo in democrazia e ogni voto vale uno non si torna più indietro
Il governo italiano INCOMINCI DA ATLANTIA 😂e da Arcuri-Vaccini
mi pare una scelta assolutamente sensata!
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