ROMA (Reuters) - Nel primo semestre 2017 l'indebitamento netto in rapporto al Pil delle amministrazioni pubbliche è stato pari al 2,4% dal 2,6% del corrispondente semestre 2016.
Lo rende noto Istat, che ha annunciato di avere rivisto il Pil del primo trimestre 2017 a +0,5% su trimestre (da +0,4%) e a +1,3% su anno (da +1,2%). Rivisto anche il congiunturale del secondo trimestre, a +0,3% (da +0,4%), mentre resta invaiato a +1,5% il tendenziale.
Il governo punta a chiudere il 2017 con un deficit/Pil al 2,1%.
Nel secondo trimestre 2017 l'indebitamento netto in rapporto al Pil delle amministrazioni pubbliche è stato pari allo 0,5% dallo 0,4% del corrispondente trimestre 2016.
Nel secondo trimestre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è 3,8% da 4,1% (rivisto da 4,2%) nello stesso periodo del 2016.
L'incidenza sul Pil del saldo corrente è del 3,1% (da 2,9% ad aprile-giugno 2016).
La pressione fiscale è stata pari al 41,8%, invariata rispetto allo stesso trimestre del 2016.
Nel secondo trimestre le uscite totali sono invariate su anno al 47,2%, le entrate complessive sono calate di 0,1 punti percentuali al 46,7%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%.
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,2% sia del reddito disponibile, sia del deflatore implicito dei consumi.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,5%, è diminuita di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 20,3%, è aumentato nel medesimo confronto temporale di 0,2 punti percentuali.