Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo i nuovi record della scorsa settimana, i listini statunitensi avviano gli scambi di lunedì sotto il segno meno, in un clima di cautela a causa di fattori macroeconomici e geopolitici, tra cui le indiscrezioni del WSJ sulle mosse della Fed e il ritorno dei Taliban a Kabul.
Verso le 14:45 CEST, il Dow Jones cede lo 0,6% a 35.290 punti, lo S&P 500 perde lo 0,4% sui nuovi massimi di venerdì di 4.468, mentre il tecnologico Nasdaq Composite segna il -0,36% a 14.770 punti dopo aver chiuso la settimana scorsa in calo dello 0,1%.
Dopo i dati arrivati da Pechino che hanno di nuovo scosso le prospettive di crescita globale, ci ha pensato un'indiscrezione del Wall Street Journal ad incidere sul sentiment del mercato. Secondo il quotidiano finanziario, la Federal Reserve sarebbe pronta a mettere fine agli acquisti obbligazionari entro la metà del prossimo anno, più velocemente rispetto a quanto fatto nel 2013 dopo la Grande Recessione.
Con un occhio alla riunione di Jackson Hole di fine agosto e ai verbali dell'ultima riunione Fed, aumentano gli acquisti sui titoli di Stato Usa, con il Treasury a 10 anni in calo del 4,6% ad un rendimento dell'1,242%, e biennale in ribasso del 5,5% allo 0,203%. Cala l'indice di riferimento per la volatilità del mercato del credito, il MOVE Index a un mese, -3,4% a 55,54.
Restano i timori per l'aumento dei contagi dovuti alla variante Delta che stanno pesando sui dati macro cinesi. I dati del National Bureau of Statistics pubblicati nella notte europea hanno mostrato un aumento sotto le previsioni di produzione industriale, vendite al dettaglio e investimenti in fixed asset, storicamente il più grande motore della crescita del PIL in Cina, affermando che "la ripresa economica del paese è ancora instabile e irregolare".