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Telecom Italia punta a intesa su cause antitrust, vuole "pace regolatoria"

Pubblicato 07.08.2015, 14:09
Aggiornato 07.08.2015, 14:09
© Reuters. La torre di Telecom Italia a Roma

© Reuters. La torre di Telecom Italia a Roma

MILANO (Reuters) - Telecom Italia ha chiuso il semestre con Ebitda più debole delle attese, a causa di accantonamenti legati alle richieste danni per abuso di posizione dominante più elevate delle previsioni degli analisti.

L'AD Marco Patuano nella call con gli analisti ha rassicurato gli investitori sulle cause antitrust per complessivi 4 miliardi di euro, affermando che cerca una soluzione concordata e che la società ha risolto situazioni simili in passato, pagando una percentuale della somma richiesta pari a "un numero a una cifra, piccolo".

L'accantonamento fatto nel trimestre è complessivamente di 399 milioni, di cui 369 per le cause.

Patuano non ha confermato le indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi su una riorganizzazione delle società collegate alla rete fissa. Ha invece detto che intende sedersi al tavolo con gli operatori concorrenti e con l'autorità per ridurre il contenzioso in futuro e arrivare a "una pace regolatoria".

Il piano del governo sulla banda larga è positivo e non incontrerà ostacoli a livello europeo, secondo l'AD.

E Telecom non intende cogliere l'occasione dell'intervento pubblico, previsto in da 2,2 miliardi, per ridurre gli investimenti (Capex) indicati nel piano industriale.

RICAVI ED EBITDA DOMESTICI UNDERLYING IN MIGLIORAMENTO

Il fatturato domestico ha segnato nel trimestre "una minore flessione rispetto ai trimestri precedenti, grazie all'attenuazione della dinamica di contrazione dei servizi tradizionali e allo sviluppo dei servizi innovativi".

L'Ebitda "domestico underlying, che esclude l'impatto degli oneri non ricorrenti che di altri elementi eccezionali", evidenzia un calo del 2,7% annuo nel secondo trimestre 2015, dal 4,8% del primo quarto.

Per il 2015 il gruppo prevede un progressivo miglioramento operativo in Brasile e in Italia, dove conferma l'obiettivo di stabilizzazione dell'Ebitda nel 2016.

ACCANTONAMENTI SUPERIORI ALLE ATTESE

L'Ebitda di gruppo del semestre si attesta a 3,633 miliardi, in calo del 15,8% in termini organici, scontando oneri non ricorrenti per 399 milioni.

Il consensus degli analisti, diffuso da Telecom Italia, prevedeva Ebitda del semestre 3,775 miliardi e oneri non ricorrenti a 309 milioni.

L'utile netto attribuibile ai soci della controllante è pari a 29 milioni, 650 milioni al netto di poste non ricorrenti, costi buyback obbligazioni e delle dinamiche di valutazione del mandatory convertible.

L'Ebitda domestico che sconta gli oneri non ricorrenti si attesta a 2.846 milioni, in calo del 18,9% in termini organici.

I ricavi del gruppo sono pari a 10,097 miliardi, in calo del 3,3% in termini organici.

Il debito netto finanziario rettificato al 30 giugno è di 26,992 miliardi, il margine di liquidità di 13,4 miliardi.

© Reuters. La torre di Telecom Italia a Roma

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