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Temi caldi sui mercati: stallo stimolo, Big Tech, greggio in calo

Pubblicato 12.10.2020, 12:29
Aggiornato 12.10.2020, 12:33
© Reuters.

Di Geoffrey Smith 

Investing.com - Ecco i temi caldi da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 12 ottobre.

1. Stimolo in stallo, cominciano le udienze di Barratt

Le trattative tra i Democratici alla Camera ed il governo Trump su un pacchetto di misure di aiuti economici sono rimaste bloccate nel fine settimana, rendendo sempre meno probabile che si arrivi ad un accordo prima delle elezioni.

I negoziati stanno ora facendo i conti con le risorse politiche limitate, mentre si attendono le udienze di conferma di Amy Coney Barratt, scelta dal Presidente Trump per occupare il posto vacante alla Corte Suprema.

2. L’Europa pianifica una nuova mossa contro le Big Tech

L’Unione Europea sta preparando una lista di compagnie Big Tech che intende rendere oggetto di una maggiore regolamentazione, per impedire loro di abusare del potere di mercato che hanno, scrive il Financial Times.

La notizia suggerisce una nuova linea di attacco contro le grandi piattaforme di Internet, per cercare di limitarne il potere senza dover dimostrare che abbiano infranto delle norme esistenti.

Secondo il FT, le nuove norme costringeranno compagnie come Apple (NASDAQ:AAPL), Facebook (NASDAQ:NASDAQ:FB) e Google (NASDAQ:NASDAQ:GOOGL) a condividere dati con i rivali e le obbligheranno ad essere più trasparenti per quanto riguarda la raccolta di informazioni.

3. Prevista apertura mista delle borse USA

Alle 6:20 ET (10:20 GMT), i future Dow scendono di 17 punti, o dello 0,1%, mentre i future S&P 500 vanno su dello 0,3% ed future Nasdaq segnano +1,1%.

I riflettori saranno puntati su Apple, con il lancio dell’iPhone previsto per domani.

4. La Cina interviene per fermare il rally dello yuan

La Cina è intervenuta per mettere un freno al rally dello yuan allentando le restrizioni sullo scommettere contro la valuta.

Lo yuan ha segnato il massimo di 17 mesi contro il dollaro venerdì, dopo aver completato la performance trimestrale più forte in 12 anni. E questo nell’ambito di una generale mossa al ribasso del dollaro che ha invertito la rotta solo negli scambi del fine settimana.

5. Greggio giù, si riducono i problemi delle forniture

I prezzi del greggio scendono: i lavoratori norvegesi offshore hanno messo fine allo sciopero che aveva minacciato di eliminare un quarto della produzione del paese, mentre i produttori nel Golfo del Messico hanno ripreso la produzione, con l’uragano Delta che si è spostato nelle aree interne.

Alle 6:20 ET, i future del greggio USA registrano un tonfo dell’1,5% a 39,97 dollari al barile, mentre i future del Brent crollano dell’1,3% a 42,28 dollari al barile.

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