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Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo 12 anni è finita l'era Agnelli. Il cda della Juventus (BIT:JUVE) non ha retto il colpo delle indagini combinate di Consob e Procura di Torino per ipotesi di falso in bilancio e manipolazione del mercato.
Così, nella serata di ieri, ha annunciato in blocco le dimissioni, con l'Ad ex Ferrari (BIT:RACE) Arrivabene che guiderà la fase di transizione fino alla nomina del nuovo management nella riunione convocata per il prossimo 18 gennaio.
E il mercato accusa: il titolo, dopo aver toccato un teorico del -9,6%, ora registra un ribasso del 4,1% ad euro 0,2682.
In un comunicato separato, la holding degli Agnelli Exor (BIT:EXOR) e proprietaria del club bianco nero ha già annunciato che indicherà Gianluca Ferrero per il ruolo di presidente della società, mentre Maurizio Scanavino, figura molto vicina a John Elkann e già Ad/Dg del Gruppo GEDI (BIT:GEDI), assumerà il ruolo di direttore generale.
In riferimento alle accuse delle autorità finanziarie e giudiziarie, in una nota diramata in tarda serata ha messo nero su bianco quelle sono i punti sotto il faro delle autorità, spiegando le motivazioni che hanno portato il cda alla decisione di lasciare il tavolo della società.
Rimandiamo a questi due link i comunicati riportati sul sito di Juventus integralmente:
Dopo le precisazioni dovute, l'ormai ex presidente Andrea Agnelli ha scritto in una lettera ai dipendenti, nel quale si fa riferimento ai successi passati e i problemi che la società piemontese sta affrontando in questo periodo.
"Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita", si legge nella lettera di Agnelli.
Come se non bastasse, al terremoto in casa Juve si aggiunge l'uscita da Ferrari di Mattia Binotto, nominato team principal della scuderia di Formula 1 nel 2019 al posto del già citato Arrivabene dopo 28 anni passati nel gruppo di Maranello.
Il nuovo team principal deve essere ancora individuato, e Ferrari perde l'1,3% ad euro 207,60. La maxi holding Exor (AS:EXOR), invece, non accusa il doppio colpo e cede un leggero 0,3% ad euro 74,26 sulla Borsa di Amsterdam.
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