Investing.com - TSMC (NYSE:TSM) sta prendendo in considerazione di ottenere una partecipazione nelle fabbriche statunitensi del rivale Intel, su richiesta del governo Trump, secondo quanto riportato da varie notizie la scorsa settimana, allo scopo di incoraggiare la produzione statunitense di chip.
Un simile accordo potrebbe rientrare nei piani di TSMC di un’espansione negli Stati Uniti, considerato che la compagnia ha già una foundry in Arizona, che intende espandere nei prossimi anni.
Le notizie del Wall Street Journal e di Bloomberg indicano che TSMC sarebbe favorevole a un accordo simile, anche se le discussioni sono ancora all’inizio. Anche Broadcom Inc (NASDAQ:AVGO) potrebbe partecipare alla corsa per le fabbriche di Intel (NASDAQ:INTC), si legge.
Ma, secondo Reuters, il Presidente Donald Trump potrebbe essere contrario a lasciare che un’azienda estera controlli le fabbriche di chip statunitensi.
Le voci di queste discussioni arrivano mentre Intel è alle prese con una partecipazione di mercato in costante calo e con un’emorragia di denaro per le foundry.
L’espansione USA sarà trainata da domanda e bisogni degli azionisti non dal salvataggio di Intel - MS
Gli analisti di Morgan Stanley (NYSE:MS) sono dell’idea che, sebbene il governo possa stare incoraggiando TSMC a supportare Intel, la sua decisione finale sull’espansione delle foundry negli Stati Uniti probabilmente sarà guidata dalle considerazioni sulla domanda e sul valore per gli azionisti, piuttosto che dall’aiuto a Intel.
Tuttavia, gli analisti di MS notano che un’ulteriore espansione negli Stati Uniti è possibile. TSMC probabilmente passerà ai clienti eventuali dazi all’importazione imposti da Trump e, così facendo, punterà a una maggiore produzione statunitense per ridurre i rischi di dazi. Ma non è chiaro se questi piani coinvolgeranno Intel.
La compagnia è il produttore di chip a contratto più grande del mondo ed è un fornitore chiave per il colosso dell’IA Nvidia (NASDAQ:NVDA).
“Difficile” una joint venture TSMC-Intel - JPMorgan
Gli analisti di JPMorgan affermano che una joint venture tra TSMC e Intel sembra difficile e sarebbe fattibile solo con dei sostanziali incentivi finanziari. Sottolineano anche la riluttanza della Casa Bianca a consentire un simile accordo.
Ma spiegano che un’ulteriore espansione delle foundry di TSMC negli Stati Uniti rimane una possibilità, considerato che la compagnia ha già dei piani per espandere le strutture in Arizona.
JPM è dell’idea che TSMC probabilmente espanderà ancora la sua capacità di produzione negli Stati Uniti oltre i suoi attuali piani per l’Arizona e che questo potrebbe costare alla compagnia oltre 100 miliardi di dollari di spese in conto capitale nei prossimi 5-10 anni.
Secondo JPM, gran parte dell’espansione di TSMC negli Stati Uniti dipenderà dal continuo supporto del CHIPS Act, che ha favorito la sua espansione in Arizona.