Di Mauro Speranza
Investing.com - Stecca anche la seconda Uber (NYSE:UBER), che a Wall Street cede oltre l'8%, proseguendo così sulla stessa scia dell’esordio di venerdì scorso quando aveva ceduto il 7,62%, appesantito anche dalla guerra commerciale USA-Cina.
Le azioni del gigante del settore ride-sharing e del trasporto di merci sono già scese sotto i 45 dollari, prezzo d’apertura sulla parte basse della forchetta prevista dopo l’IPO (50-44).
Per gli analisti, però, il flop potrebbe rendere Uber ancora più attraente. Secondo Morningstar, infatti, l’aumento del tasso di sconto rispetto al prezzo iniziale potrebbe esser emotivo d’acquisto.
Secondo Ali Mogharabi, analista azionario di Morningstar, “Uber sarà in grado di mantenere la supremazia all’interno del settore e di consolidare la sua quota di mercato, attualmente attorno al 30%, anche grazie a nuove acquisizioni”.
Fondamentale sarà anche la performance della concorrenza. “Ipotizziamo che i principali concorrenti di Uber, come Lyft (NASDAQ:LYFT), che partono da una base di utenti molto più bassa, cresceranno a tassi solo leggermente più alti”, spiega Mogharabi.
“Recentemente abbiamo aggiornato la stima del mercato potenziale di Uber a 650 miliardi di dollari”, proseguono da Morningstar, “mettendo insieme i vari segmenti in cui è attiva, dal ride sharing, bike-sharing, scooter sharing, alle consegne di cibo e al trasporto di merce negli Usa e in Europa. Valore che potrebbe salire addirittura a 750 miliardi di dollari nel 2023” (report aggiornato al 9 maggio 2019)”.
Nonostante un possibile rallentamento del settore del ride-sharing, Morningstar resta ottimista. “Da qui al 2028 ci aspettiamo un progresso medio del 19% dei ricavi che prevediamo saliranno a quota 64 miliardi entro la fine di questo periodo. Il gruppo inizierà ad avere una gestione profittevole del business a partire dal 2024 e da lì in poi ipotizziamo un’accelerazione dei margini di profitto per effetto delle maggiori economie di scala e delle sinergie tra i diversi segmenti di attività”, conclude Mogharabi.
Sangue rosso a New York
A Wall Street, intanto, la guerra commerciale sta mandando a fondo gli indici, con il Nasdaq che cede il 2,41%, mentre il Dow Jones cede l'1,76%.
Scendono anche i concorrenti di LYFT (NASDAQ:LYFT), anche questa sbarcata da poco a Wall Street (fine marzo), con le azioni che cedono del 4%.
Tra i tecnologici, cede oltre il 4% Apple (NASDAQ:AAPL), seguita da Tesla (NASDAQ:TSLA) (-3%), mentre cedono il 2% Twitter, Amazon (NASDAQ:AMZN), Netflix (NASDAQ:NFLX) e Paypal, con Facebook (NASDAQ:FB), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Alphabet appena dietro.