BERGAMO (Reuters) - Ubi Banca (MI:UBI) rimane aperta a studiare qualunque ipotesi di M&A e non esclude niente sul tema purchè ogni eventuale operazione rispetti i due parametri chiave per la banca, vale a dire la creazione di valore e una governance semplice.
Lo ha detto l'AD di Ubi, Victor Massiah a margine dell'assemblea specificando che al momento "non c'è nessun dossier aperto" in tema di consolidamento.
"Abbiamo un'apertura a studiare qualunque tipo di ipotesi purche risponda a due componenti, creazione di valore, e governance semplice ed efficace", ha risposto Massiah alla domanda se Ubi possa valutare un'eventuale operazione straordinaria con Mps (MI:BMPS) o con Banco Bpm (MI:BAMI).
"Quando si saranno create queste condizioni noi saremo pronti a studiare. Non escludiamo niente ma non includiamo niente", ha aggiunto.
Da tempo il mercato individua nelle quattro banche di media dimensione - Banco Bpm (MI:PMII), Mps, Ubi Banca e Bper (MI:EMII) le protagoniste di un processo di consolidamento bancario a livello nazionale.
Il Tesoro, che oggi controlla quasi il 70% di Mps dopo la ricapitalizzazione precauzionale, entro la fine di quest'anno dovrà notificare alla Ue il piano di uscita dalla banca che dovrà tornare sul mercato entro il 2021.
Nel corso dell'ultima assemblea di bilancio l'AD di Banco Bpm Giuseppe Castagna ha detto che la banca è interessata a operazioni di consolidamento con banche limitrofe a livello territoriale, allontanando l'ipotesi di una fusione con Mps, ma lasciando intendere che Ubi possa essere un eventuale soggetto da guardare con attenzione [nL8N21O0CD]
Massiah ha detto inoltre che il nuovo board nominato oggi si metterà subito al lavoro sul nuovo piano industriale con l'intenzione di presentarlo il prossimo autunno.
(Andrea Mandalà)