Di Alessandro Albano
Investing.com - Prysmian (MI:PRY) ha toccato i massimi storici di 35,53 euro per azione nei primi scambi di giovedì, dopo che la Commissione Europea ha imposto nuovi dazi fino al 44% sui cavi in fibra ottica di provenienza cinese dopo l'inchiesta aperta lo scorso anno.
Secondo il braccio esecutivo di Bruxelles, i prezzi di vendita i costi di produzione spingono le imprese europee del settore fuori dal mercato Ue per cercare opportunità di margini altrove. Motivo, questo, che nel settembre 2020 ha spinto la Commissione ad aprire un'inchiesta per capire se la vendita di cavi in Europa da parte dei produttori cinesi avvenisse a prezzi effettivamente bassi.
L'indagine di Bruxelles è arrivata in seguito ad un complaint anti-dumping presentato da Europacable (l'associazione dei produttori europei), secondo cui l'import da Pechino era aumentato del 150% tra il 2016 e il 2019, arrivando al 15% circa del mercato europeo.
I maggiori produttori di cavi in fibra ottica in Europa sono Prysmian (MI:PRY), Corning, Nexans (PA:NEXS), Acome, con la quotata italiana che copre il 40% circa del mercato europeo della fibra ottica, mentre il restante 60% appartiene alle importazioni da Cina e India.
Buona notizia per il titolo
Per gli analisti di Intermonte-Websim, "il business Tlc di Prysmian contribuisce il 21% dell'EBITDA stimato 2021 (224 mln), minore di oltre il 20% rispetto al picco del 2018 (295 mln) per la pressione sui margini derivante dalla competizione di cavi importati dalla Cina a prezzi più bassi di oltre il 50%". L'imposizione di dazi rappresenta, quindi, "una notizia positiva per i produttori europei" anche se per la banca d'affari "il pricing non tornerà ai livelli del 2018".
Anche secondo Equita SIM (MI:EQUI) la decisione di Bruxelles è "una notizia positiva per Prysmian", perché riduce "in maniera rilevante la pressione sui prezzi con un beneficio potenziale sui margini".
"L'analisi del grafico di Prysmian mette in evidenza un solido trend rialzista che sembra in grado di proiettare le quotazioni verso area 40, con target di brevissimo a 35,75. Segnali di debolezza alla violazione di 32,50-32,60", spiega invece Simone Ferradini di FTA online.