MILANO (Reuters) - L'offerta pubblica di acquisto di Banco Bpm (BIT:BAMI) su Anima (BIT:ANIM) senza l'applicazione del regime favorevole di capitale regolamentare noto come 'Danish Compromise" potrebbe risultare "potenzialmente incoerente" con quanto annunciato dall'istituto di Piazza Meda lo scorso 6 novembre.
Lo dice in una nota UniCredit (BIT:CRDI) ricordando che l'Ops lanciata su Banco Bpm era condizionata alla circostanza che quest'ultima non modificasse i termini e le condizioni dell'Opa su Anima.
La settimana scorsa Banco Bpm, applicando la 'passivity rule', ha annunciato la convocazione di una assemblea degli azionisti per deliberare il rialzo del prezzo dell'Opa su Anima a 7 euro (dai 6,2 euro inizialmente proposti) e per autorizzare il Cda a eventualmente rinunciare a una o più condizioni di efficacia dell'offerta, tra cui quella connessa all'applicabilità del 'Danish Compromise' di cui non ha ancora ricevuto l'autorizzazione della Bce.
"Un incremento del prezzo dell'Opa Anima e la rinuncia (in tutto o in parte) delle condizioni dell’Opa Anima o anche ad una sola di esse, potrebbe determinare la risoluzione o l'inefficacia dell’offerta, a meno che UniCredit decida di rinunciare alle condizioni poste alla stessa in conformità ai termini della stessa offerta", spiega UniCredit.
UniCredit sottolinea che un'Opa di Banco Bpm su Anima senza il 'Danish Compromise' avrebbe l'effetto di ridurre il Cet1 dell'istituto di circa 268 punti base, oltre al maggiore costo dovuto per il rialzo del prezzo dell'offerta.
L'istituto di Piazza Gae Aulenti conferma che le condizioni indicate nell'Ops restanno valide e "si riserva il diritto di effettuare qualsiasi valutazione e di prendere qualsiasi decisione" dopo le eventuali modifiche dell'Opa di Banco Bpm su Anima, ribadendo però "di non aver allo stato assunto alcuna determinazione circa le condizioni dell’offerta".
(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)