OraFinanza - Non tutto è scontato nel risiko bancario italiano e UniCredit (BIT:CRDI) potrebbe rinunciare alle sue mire su Banco Bpm (BIT:BAMI) se i termini dell’offerta lanciata dal gruppo di Giuseppe Castagna su Anima dovessero cambiare. Ad avvisarlo è stato lo stesso istituto milanese che questa mattina ha comunicato in una nota che un “incremento del prezzo dell'Opa” su Anima da parte di Banco Bpm "e la rinuncia, in tutto o in parte delle condizioni dell'offerta o anche ad una sola di esse potrebbe determinare la risoluzione o l'inefficacia" della sua Ops su Piazza Meda.
La nota dell’istituto arriva dopo che Bpm (BIT:PMII) ha alzato il prezzo dell'offerta su Anima, e, prosegue la banca milanese, potrebbe avvenire “a meno che UniCredit decida di rinunciare alle condizioni poste alla stessa in conformità ai termini della stessa offerta".
A Piazza Affari, intanto, le azioni UniCredit hanno aperto la seduta in positivo e dopo due ore di contrattazioni guadagnano oltre il 2%, a circa 48 euro per azione, ai massimi dal giugno 2011. Positive anche Banco Bpm (+1% a 8,844 euro, mentre Anima Holding (BIT:ANIM) scambia intorno la parità (6,88 euro).
UniCredit specifica che l’Opa di Banco Bpm su Anima senza l'applicazione del regime favorevole di capitale regolamentare noto come 'Danish Compromise" potrebbe risultare "potenzialmente incoerente" con quanto annunciato dall'istituto di Piazza Meda lo scorso 6 novembre.L’Ops, ricordano da Piazza Gae Aulenti, era condizionata alla circostanza che quest'ultima non modificasse i termini e le condizioni dell'Opa su Anima.
La settimana scorsa Banco Bpm, applicando la 'passivity rule', ha annunciato la convocazione di una assemblea degli azionisti per deliberare il rialzo del prezzo dell'Opa su Anima a 7 euro (dai 6,2 euro inizialmente proposti) e per autorizzare il Cda a eventualmente rinunciare a una o più condizioni di efficacia dell'offerta, tra cui quella connessa all'applicabilità del 'Danish Compromise' di cui non ha ancora ricevuto l'autorizzazione della Banca centrale europea.
UniCredit sottolinea che un'Opa di Banco Bpm su Anima senza il 'Danish Compromise' avrebbe l'effetto di ridurre il Cet1 dell'istituto di circa 268 punti base, oltre al maggiore costo dovuto per il rialzo del prezzo dell'offerta. "Non è chiaro quali siano le azioni di mitigazione ipotizzate al fine di mantenere il ratio Cet1 di Bpm più alto del 13% nel corso del piano, indipendentemente dal trattamento regolamentare dell'acquisizione di Anima, mantenendo altresì un ratio di pay-out sulla distribuzioni pari all'80% dell'utile netto", continua UniCredit.
L'istituto di Piazza Gae Aulenti conferma che le condizioni indicate nell'Ops restanno valide e "si riserva il diritto di effettuare qualsiasi valutazione e di prendere qualsiasi decisione" dopo le eventuali modifiche dell'Opa di Banco Bpm su Anima, ribadendo però "di non aver allo stato assunto alcuna determinazione circa le condizioni dell’offerta".