Di Alessandro Albano
Investing.com - UniCredit (MI:CRDI) va oltre le stime degli analisti nel secondo trimestre inauguarando una stagione di operazioni esterne che inzierà proprio con la promessa sposa Monte dei Paschi (MI:BMPS), e che potrebbe poi portare nel perimetro di Gae Aulenti altri importanti player.
Nel primo trimestre dell'era Andrea Orcel, l'utile netto si è attestato a 1,034 miliardi di euro, oltre il doppio rispetto ai 420 milioni del secondo trimestre 2020 e superiore del 40% rispetto al consenso pubblicato ieri.
I ricavi sono aumentati a 4,4 miliardi, +5,5% su base annua, con il +21% delle commissioni nette a 1,674 miliardi. I maggiori contributi, si legge in nota, "sono riconducibili a Commercial Banking Italy, Corporate & Investment Banking e CEE", mentre il margine di interesse è diminuito del -8% a 2,2 miliardi.
A livello di capitale, il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi è migliorato al 4,7 per cento, il CET1 ratio fully loaded è pari al 15,50 per cento, con patrimonio netto tangibile attestatosi pari a 52,3 miliardi, +1,3% su base trimestrale principalmente grazie all'utile netto.
Per il 2021, la banca meneghina si attende ricavi in linea con la guidance precedente di circa 17,1 miliardi e costi di 9,9 miliardi. Il costo del rischio sottostante è ora stimato al di sotto dei 40 punti base, equivalente a rettifiche su crediti sottostanti inferiori a 1,8 miliardi, con utile netto sottostante atteso sopra i 3 miliardi.
"Abbiamo compiuto iniziali ma significativi progressi nella semplificazione del business, con l'obiettivo di operare con maggiore rapidità e trasparenza", ha commentato l'Ad Orcel. "Abbiamo ancora molto da fare - ha aggiunto - e ci focalizzeremo sulla continua riduzione della complessità e sull'accelerazione del processo di digitalizzazione assicurandoci che l'interesse del cliente sia sempre al centro di ogni nostra decisione".
In termini di dividendi, i ricavi sono raddoppiati a 125 milioni in seguito "agli investimenti sia azionari che finanziari, oltre che al contributo di Yapi Kredi". Viene confermata, inoltre, la politica di distribuzione di capitale ordinaria con un payout del 50 per cento dell’utile netto sottostante tra dividendi in contanti e riacquisti di azioni proprie.
UniCredit da ok all'asse Siena-Milano
Alla fine Orcel ha ceduto al Mef. Come si legge nel comunicato diffuso da UniCredit, le due parti "hanno approvato i presupposti per una potenziale operazione" sulle attività commerciali di Rocca Salimbeni, con "interlocuzioni in esclusiva" che verranno avviate "per verificare la fattibilità dell'operazione".
L'asse Siena-Milano permetterebbe a Gae Aulenti "di accelerare i piani di crescita organica" e "agevolare il raggiungimento di ritorni sostenibili superiori al costo del capitale". Ne beneficerebbe il posizionamento competitivo in Italia e in particolare nel Centro-Nord, dove si trova il 77% degli sportelli di Mps, contribuendo ad una crescita della quota di mercato in Toscana di 17 punti percentuali, in Lombardia e in Emilia Romagna di 4 punti percentuali e in Veneto di 8 punti percentuali.
Mps, da parte sua, potrebbe ottenere circa 3,9 milioni di clienti, 80 miliardi di euro di crediti alla clientela, 87 miliardi di depositi della clientela, 62 miliardi di massa in gestione e Euro 42 miliardi di massa in amministrazione.
Per arrivare al semaforo verde definitivo, Orcel ha chiesto "la neutralità della stessa rispetto alla posizione di capitale del gruppo su base pro forma", "un accrescimento significativo dell'utile per azione dopo aver considerato le possibili sinergie nette dell'operazione", e "l'esclusione di contenziosi straordinari non attinenti all'attività di ordinaria gestione bancaria e di tutti i relativi rischi legali, attuali o potenziali".
Alla riunione del cda dove si è discusso dell'operazione, precisa UniCredit, il presidente Padoan si è astenuto visto il suo incarico precedente di ministro dell'Economia.
Inoltre, secondo un'indiscrezione de La Stampa, Orcel starebbe puntando anche a Banco Bpm (MI:BAMI), un progetto che potrebbe concretizzarsi non prima del 2022. Per il quotidiano, non sarà un'operazione ostile, ma passerà dai soci al cda per arrivare a un'offerta amichevole con il sostegno degli azionisti.
Inutile dire che il titolo di Mps sta fecendo il botto a Piazza Affari, guadagnando il 6,9% ad 1,212 euro con picchi del +10%, mentre UniCredit balza del 5,2% a 10.344.