Di Alessandro Albano
Investing.com - Dinamica molto positiva del business, guidata dalla ripresa dei consumi grazie alle riaperture nel secondo trimestre e canale off-premise trainato da sostenuti consumi domestici.
E' la sintesi del primo semestre finanziario di Campari (MI:CPRI), che ha chiuso il periodo con vendite nette di circa 1 miliardo di euro +30,2% su base annua e +22,3% rispetto al primo semestre 2019.
L'utile netto adjusted è raddoppiato a 156,8 milioni, con risultato operativo rettificato pari a 223,2 milioni, +89% dall'ano scorso e +33 dal primo semestre 2019.
Molto bene anche il margine lordo, pari a 603,6 milioni (60,3% delle vendite e +33,3% in valore), "grazie al mix di vendite favorevole, dovuta alla sovra performance dei marchi ad alta marginalità, in particolare Aperol e Campari, che negli USA hanno iniziato a beneficiare anche della sospensione dei dazi di importazione", spiega la società degli apertivi in nota.
Inoltre, il rapporto tra indebitamento netto e Ebitda rettificato è pari a 2,2x al 30 giugno 2021, in calo rispetto a 2,8x al 31 dicembre 2020, grazie alla generazione di cassa positiva e alla solida crescita del margine lordo nel primo semestre.
"Questo luglio celebriamo con orgoglio il nostro 20esimo anniversario come società quotata in Borsa", ha commentato il Ceo Bob Kunze-Concewitz. "Guardando indietro al successo degli ultimi 20 anni, la forza del business di Campari Group e la sua performance finanziaria si sono riflesse nel valore di capitalizzazione di mercato dell'azienda, che dall'IPO è aumentato di 15 volte fino a raggiungere oggi i €13 miliardi".
Secondo l'Ad, rimane l'incertezza per a diffusione delle varianti Covid e alla possibile reintroduzione di nuove misure restrittive, ma il gruppo resta fiducioso "sul perdurante forte slancio dei brand, alimentato da sostenuti investimenti di marketing, in accelerazione nel picco stagionale degli aperitivi".