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Vivendi chiede vendita rete Tim solo a prezzo congruo, passi da assemblea straordinaria - fonti

Pubblicato 29.03.2023, 16:54
Aggiornato 29.03.2023, 17:01
© Reuters. Il logo del colosso francese dei media Vivendi a Parigi, Francia, 31 gennaio 2022. /REUTERS/Violeta Santos Moura

© Reuters. Il logo del colosso francese dei media Vivendi a Parigi, Francia, 31 gennaio 2022. /REUTERS/Violeta Santos Moura

ROMA (Reuters) - Vivendi (EPA:VIV), principale azionista di Telecom Italia (BIT:TLIT), ha scritto al consiglio del gruppo telefonico che qualsiasi decisione verrà presa sulla vendita della rete dovrà poi essere ratificata dall'assemblea straordinaria dei soci.

Lo hanno detto due fonti a conoscenza della materia, secondo le quali, nella lettera al cda di Tim l'azionista francese dice anche che dovrebbero essere esaminate solo le proposte di acquisto della rete che riconoscono il valore di queste attività e che garantiscano che la società di servizi che resta dopo la separazione della rete abbia un business sostenibile.

Il fondo statunitense Kkr e la cordata composta da Cdp e Macquarie si contendono la rete fissa di Telecom Italia e stanno studiando miglioramenti alle loro proposte iniziali dopo aver ricevuto informazioni aggiuntive da parte dell'ex monopolista.

© Reuters. Il logo del colosso francese dei media Vivendi a Parigi, Francia, 31 gennaio 2022. /REUTERS/Violeta Santos Moura

Vivendi, che controlla 24% del capitale dell'ex monopolista telefonico, ha forti riserve sul fatto che il processo di gara per la rete possa chiudere il gap di valutazione.

Il socio francese, il cui appoggio è decisivo perché un'operazione di cessione della rete ottenga il via libera in assemblea, secondo fonti punta a negoziare con il governo un piano alternativo, che passi attraverso un delisting di Tim e una suddivisione degli asset.

(Elvira Pollina, versione italiana Stefano Bernabei, editing Francesca Piscioneri)

Ultimi commenti

Sono anni che vivendi fa male al titolo, speriamo non facciano fallire la trattativa. Giusto chiedere prezzo congruo, ma non si facciamo scappare l'affare
dovrebbe prendere esempio da Alibaba dividersi in più parti e valorizzarle al meglio per poi rivenderle quando si è stabilito il reale valore di ogni singola parte...per una volta copiamo noi i cinesi...
L'ULTIMO MADE IN ITALI SE LO PRENDERANNO I FRANCESI STATE E CERTI. COSTI QUELLO CHE COSTI. POI VEDREMO QUESTO QUESTO GOVERNO OFFRE SOLO SPICCIOLI. NON È COME IL DRAGO CHE REGALO 9 MILIARDI ALLE AUTOSTRADE DEI BENETTON.
non è l'ultimo made in Italy, è da anni che non è più made in Italy, è stata una taruffa per troppo tempo. è giusto che venga smembrato, gli rimango solo i cavi, forse. ma è giusto così.
Tim non si fo….tte francesi del tubo!
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