Mercati azionari forti, ma attenzione al dato che chiuderà la settimana!
OraFinanza - La giornata che precede il delicato dato sull’inflazione negli Stati Uniti è stata relativamente tranquilla per quanto riguarda i volumi e le variazioni di prezzo. La volatilità moderata non ha intorpidito più di tanto il trend di Wall Street: l’S&P500 ha guadagnato lo 0,55%, arrivando a 6.038 punti, mancano poco più di cento punti al massimo della storia toccato a febbraio.
Se le azioni hanno proseguito sulla via del rialzo, è anche per le buone notizie giunte dall’obbligazionario.
L’asta da 58 miliardi di dollari di titoli governativi a 3 anni ha registrato una domanda non travolgente, ma tutto sommato soddisfacente. Gli investitori hanno accettato un rendimento del 3,972%, rispetto al 3,968% registrato prima della scadenza delle offerte. Quando gli investitori richiedono rendimenti leggermente più elevati, ciò indica che il governo ha dovuto offrire un rendimento maggiore, per chiudere il collocamento del prestito. Altri parametri però, sono più incoraggianti.
Gli investitori indiretti, considerati investitori stranieri, hanno acquistato il 66,8% dell’offerta rispetto a una media del 66,2%. Gli offerenti diretti, che acquistano per proprio conto, hanno richiesto il 18%, vicino alla norma del 18,7%, secondo i dati di BMO Capital Markets citati da Barron’s
Il tasso di rendimento di rendimento del Treasury a dieci anni è poco mosso a 4,47%. Fluttua sui livelli di ieri il dollaro, a 1,141 il cambio con l’euro.
Nel corso della giornata è emerso che Donald Trump lavora alla nomina del prossimo presidente della Federal Reserve: nella rosa dei papabili spunta Scott Bessent. Molti degli alleati del presidente e dei suoi consiglieri premono infatti per il segretario al Tesoro al
posto di Jerome Powell, il cui mandato scadrà nel maggio del 2026.
"Ho il miglior lavoro a Washington. Il presidente deciderà chi è la figura migliore per l’economia e gli americani", ha detto Bessent all’agenzia Bloomberg commentando le indiscrezioni.
In qualità di ministro dell’economia, Bessent ha un ruolo centrale nella nomina del presidente della Fed e non è al momento chiaro se farà un passo indietro quando Trump inizierà formalmente il processo di scelta. "Data la fiducia che la comunità finanziaria ha in Bessent è ovvio che sia uno dei possibili candidati", ha messo in evidenza Tim (BIT:TLIT) Adams, presidente dell’Institute of International Finance. "Ha dimostrato di poter attuare l’agenda del presidente durante i suoi primi turbolenti sei mesi. Non è solo una star all’interno del governo, è anche una sicurezza per i mercati globali", gli ha fatto eco Steve Bannon, l’ex controverso stratega di Trump. In corsa per la presidenza della Fed c’è anche Kevin Warsh, ex della banca centrale che è stato candidato anche al Tesoro prima della scelta di Bessent.
Powell è da anni nel mirino di Trump, che lo ha nominato alla guida della banca centrale nel 2017, ma da quel momento in poi lo ha sempre criticato.
Una Corte d’appello federale ha accolto la richiesta dell’amministrazione Trump di mantenere in vigore per ora le maxi tariffe doganali del presidente, ma ha accettato di accelerare l’esame del caso quest’estate. Lo riporta il Wall Street Journal. La Corte ha prorogato la sua precedente sospensione temporanea di una sentenza del tribunale commerciale che aveva ritenuto che Trump avesse ecceduto nei suoi poteri nell’imporre le tariffe. E ha dichiarato che ascoltera’ le argomentazioni il 31 luglio. I dazi
rimarranno dunque probabilmente in vigore almeno fino a quella data.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso: future dell’indice Dax di Francoforte -0,4%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in ribasso dello 0,6%.
A Londra, al termine del secondo giorno dei colloqui sui commerci, le delegazioni di Washington e Pechino hanno concordato un quadro di principio finalizzato all’attuazione del consenso raggiunto tra i due capi di Stato, Xi Jinping e Donald Trump. Lo ha riferito ieri in tarda serata Li Chenggang, rappresentante cinese per il commercio internazionale e viceministro del Commercio, aggiungendo che "Cina e Stati Uniti hanno avuto scambi professionali, razionali, approfonditi e sinceri".
In un briefing con i media subito alla fine della prima riunione del meccanismo di consultazione economica e commerciale bilaterale tenutasi a Londra, Li ha affermato che le due parti "hanno concordato in linea di principio il quadro per l’attuazione del consenso tra i due capi di Stato durante i colloqui telefonici del 5 giugno, nonché quelli raggiunti durante i colloqui di Ginevra". Il viceministro, nel resoconto della Xinhua, ha auspicato che "i progressi compiuti nell’incontro di Londra contribuiscano a rafforzare la fiducia tra Cina e Stati Uniti e a promuovere ulteriormente lo sviluppo costante e sano dei legami economici e commerciali bilaterale". Il dialogo bilaterale, infine, ’ha apportato anche energia positiva alla crescita economica globale".
Le borse della Cina salgono. {{954522|Indice ShShanghai Composite +0,5%. In rialzo dello 0,9% l’Hang Seng di Hong Kong. Positivo l’azionario del Giappone: indice Nikkei +0,5%. Torna a salire la borsa di Seul, indice Kospi +1%, nuovo massimo dal 2022.
Unicredit (BIT:CRDI), Banco BPM. UniCredit ha proposto la vendita di 206 filiali per cercare di ottenere il via libera dell’Antitrust europeo alla scalata su Banco Bpm (BIT:BAMI), secondo tre fonti a conoscenza della vicenda.
Prysmian (BIT:PRY) rivedrà la guidance per l’anno in corso, includendo il contributo della neo-acquisita Channell, in occasione della pubblicazione dei risultati del primo semestre il 31 luglio.
Stellantis (BIT:STLAM) ha siglato un accordo con i sindacati per 265 esuberi volontari nello stabilimento di Cassino e 427 ad Atessa, portando in questo modo a 2.439 il numero complessivo delle uscite previste in Italia quest’anno