Di Scott Kanowsky
Investing.com - L’apertura dei mercati USA si attende in rialzo questo martedì, dopo una seduta precedente volatile caratterizzata dai timori per il collasso della Silicon Valley Bank, mentre gli investitori aspettano la pubblicazione dell’importantissimo dato sull’inflazione.
Al momento della scrittura, il contratto dei future Dow sale di 102 punti, o dello 0,32%, i future S&P 500 vanno su di 13 punti, o dello 0,34% ed i future Nasdaq 100 sono in salita di 130 punti, o dello 0,26%.
Il tracollo di SVB ha colpito duramente le banche, soprattutto quelle regionali, malgrado i regolatori abbiano fornito liquidità di emergenza e rassicurazioni di un supporto. L’impatto si è diffuso in altre parti del mercato, anche se l’indice legato al settore tech, il Nasdaq, ha chiuso la giornata di ieri in verde, con i trader che scommettono su un possibile rallentamento degli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve.
I riflettori ora sono puntati sull’indice sui prezzi al consumo USA, atteso nel corso della giornata, per ulteriori indizi sul possibile andamento della politica monetaria. I future dei fondi Fed mostrano che i mercati hanno abbandonato l’idea di un aumento da 50 punti per la prossima settimana, e la maggior parte dei trader ora se ne aspetta uno da 25 bps.
La governatrice della Federal Reserve Michelle Bowman terrà un discorso in giornata.
Andamento misto dell’azionario in Europa. L’indice regionale Stoxx 600 è scambiato lievemente in rialzo, anche se si avverte la pressione ribassista dei titoli bancari.
In Giappone, l’indice Nikkei 225 scende di oltre il 2%, con i mercati preoccupati per l’esposizione delle compagnie finanziarie nipponiche ai bond USA. Pesanti perdite anche per altri indici legati al settore bancario, come il sudcoreano KOSPI, -2%, e l’indonesiano Jakarta Stock Exchange Composite Index, -2,1%.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite perdono rispettivamente lo 0,6% e lo 0,7%, mentre ad Hong Kong l’indice Hang Seng registra -2,2%.
Tra le notizie sulle compagnie, le banche regionali statunitensi resteranno al centro della scena. Le azioni di queste banche si sono stabilizzate negli scambi premarket, ma sono riuscite a mettere a segno solo un debole rimbalzo dopo un avvertimento sul loro rating creditizio.
Intanto, i mercati petroliferi scendono, con i trader che valuteranno gli imminenti dati sull’inflazione e le conseguenze della crisi legata al fallimento di SVB. I future del greggio USA registrano -2,01% a 73,30 dollari al barile, mentre il Brent scende dell’1,61% a 79,47 dollari.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dello 0,47% a 1.908,85 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0713, giù dello 0,14%.