Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei mercati azionari statunitensi è vista in discesa questo giovedì, tornando verso i livelli più bassi dell’anno, in attesa della pubblicazione degli ultimi dati su inflazione e crescita.
Alle 13:00 CEST, il contratto dei future Dow scende di 200 punti, dello 0,7%, i future S&P 500 vanno giù di 30 punti, o dello 0,8% ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 130 punti, o dell’1,1%.
I principali indici hanno chiuso in salita ieri, con il Dow Jones Industrial Average su di oltre 500 punti, o dell’1,9% e l’S&P 500 balzato di circa il 2%. Il Nasdaq Composite ha registrato +2,1%.
Persistono i timori che l’economia statunitense cada in recessione, con i funzionari della Federal Reserve determinati a far restare i tassi di interesse alti per un periodo più lungo per tenere a bada l’inflazione.
Nel corso della giornata sono attesi ulteriori discorsi dei membri della Fed, ma i riflettori saranno accesi sul dato sul prodotto interno lordo del secondo trimestre. Sarà pubblicato alle 14:30 CEST e dovrebbe rivelare una contrazione dello 0,6% dal primo trimestre. Alla stessa ora arriveranno anche i dati settimanali sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione.
Intanto, Mosca ha annunciato che la Russia annetterà ufficialmente altri quattro territori ucraini domani, in seguito ai referendum svolti nelle regioni e ritenuti non validi da Ucraina e Occidente.
Tra le notizie sulle società, sono attesi gli utili di Bed Bath & Beyond (NASDAQ:BBBY) e Micron Technology (NASDAQ:MU), ma l’attenzione sarà rivolta in particolare su Nike (NYSE:NKE), che ha subìto problemi legati alle filiere e alla produzione in Cina negli ultimi trimestri.
I prezzi del petrolio sono in salita questo giovedì, grazie al dato sulle scorte di greggio USA da cui è emerso un sorprendente calo la scorsa settimana, attenuando i timori per la riduzione della domanda a breve termine.
Alle 13:00 CEST, i future del greggio USA salgono dello 0,3% ad 82,38 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va su dello 0,3% ad 88,31 dollari.
Entrambi i riferimenti sono in ripresa di circa il 4% dopo aver raggiunto i minimi di nove mesi all’inizio della settimana, con la minaccia dell’uragano Ian per le forniture nel Golfo del Messico.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dello 0,7% a 1.658,05 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 0,9713, giù dello 0,2%.