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Greggio al massimo di 8 giorni tra scontri in Nigeria e dollaro debole

Pubblicato 21.04.2011, 10:21
Futures - I futures del petrolio greggio sono aumentati per il terzo giorno consecutivo nella giornata di giovedì, a un massimo di otto giorni, tra gli scontri post-elettorali in Nigeria e l'escalation dei prezzi favoriti da un dollaro più debole negli Stati Uniti.

Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 112,11 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in salita dello 0,62%.

Precedentemente è stato toccato il massimo di 112,41 dollari al barile, il prezzo più alto dall’11 aprile, quando i prezzi sono aumentati a un massimo di 30 mesi di 114,02 dollari al barile.

Almeno 150 persone sono rimaste uccise negli scontri di mercoledì nel nord della Nigeria, tra le forze di sicurezza ed i sostenitori del candidato dell'opposizione islamico Muhammadu Buhari, ribellatisi contro la vittoria elettorale del 16 aprile del presidente uscente Goodluck Jonathan, di fede Cristiana e de l sud del paese.

Nelle ultime elezioni del paese del 2007, gruppi di ribelli musulmani del nord hanno minato la capacità di esportazione petrolifera nigeriana con attacchi agli oleodotti e ad altre infrastrutture.

Secondo la US Energy Information Administration La Nigeria è il più grande produttore di petrolio dell'Africa, con un output di circa 1,9 milioni di barili di petrolio al giorno.

Commerzbank ha dichiarato che la questione in Nigeria è un "rischio grave" per i prezzi del petrolio. "Se si verificheranno interruzioni della produzione anche in Nigeria, il risultato sarà una carenza di petrolio di alta qualità, e i Brent in particolare ne beneficeranno", ha dichiarato la banca in un rapporto pubblicato mercoledì.

Nel frattempo, la debolezza del dollaro ha contribuito a rafforzare il petrolio. L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,68% a 74,02, dopo il primo calo del 74,00, il minimo dall’agosto 2008.

I dati rilasciati mercoledì dal governo hanno mostrato che le scorte statunitensi di petrolio greggio sono scese inaspettatamente nella settimana conclusa il 15 aprile, con un calo di 2,3 milioni di barili, disattendendo le previsioni di un aumento di 0,7 milioni di barili.

L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna giugno a 124,30 dollari al barile, in aumento dello 0,3% e 12,19 dollari al di sopra della controparte statunitense.

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