Investing.com - Lo scorso venerdì i futures del greggio hanno segnato un brusco calo, con gli operatori dei mercati che hanno bloccato i profitti dopo l’impennata che ha portato i prezzi al massimo di due mesi.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures Brent con consegna ad aprile venerdì hanno segnato un calo di 19 centesimi, o dello 0,54%, chiudendo la settimana a 35,10 dollari al barile dopo aver toccato il picco intraday di 37,00 dollari, il massimo dal 5 gennaio.
Sulla settimana i futures Brent sulla borsa di Londra hanno segnato un aumento di 2,09 dollari, o del 5,95%, segnando il primo aumento settimanale in un mese, nelle speranze che i principali produttori di greggio collaboreranno per supportare i prezzi.
Il Ministro del petrolio venezuelano Eulogio Del Pino ha dichiarato lo scorso giovedì che quattro paesi produttori, tra cui Arabia Saudita, Russia e Qatar, si incontreranno a metà marzo per discutere delle modalità con cui stabilizzare il mercato.
Due tra i principali produttori, Russia e Arabia Saudita, avrebbero raggiunto un accordo per congelare la produzione ai livelli di gennaio, a patto che altri produttori si impegnino a fare altrettanto. L’Iran si sarebbe rifiutato di aderire, facendo così calare forti dubbi sulla fattibilità dell’accordo.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad aprile ha segnato un calo di 29 centesimi, o dello 0,88%, chiudendo la settimana a 32,78 dollari al barile. I prezzi erano precedentemente saliti al massimo giornaliero di 34,69 dollari, il massimo dal 28 gennaio.
Nonostante il calo registrato venerdì, i futures di New York hanno chiuso la settimana in rialzo di 1,03 dollari o del 3,14%, il secondo aumento settimanale consecutivo.
Tuttavia secondo gli analisti le condizioni del mercato restano deboli per via dei livelli eccessivi delle scorte. La U.S. Energy Information Administration ha dichiarato giovedì che le scorte di greggio sono aumentate di 3,5 milioni di barili la scorsa settimana, segnando il massimo storico di 507,6 milioni di barili, per via dei timori legati all’eccesso di scorte.
Le scorte di Cushing, Oklahoma, il principale punto di consegna del greggio Nymex, sono aumentate di 333.000 barili la scorsa settimana, alimentando i timori che il sito sia giunto al massimo della sua capacità di stoccaggio.
Dall’estate del 2014 i future del greggio USA hanno perso quasi il 70%. La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda a causa dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’OPEC di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate venerdì era a quota 2,32 dollari, contro il dato di 2,22 dollari segnato alla chiusura di giovedì.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati dell’American Petroleum Institute sulle scorte che saranno rilasciati martedì, mentre per mercoledì è atteso il report del governo sulle scorte dei greggio negli USA.
Al centro dell’attenzione c’è anche il possibile accordo tra l’OPEC e gli altri produttori per ridurre la produzione.
Lunedì 29 febbraio
La zona euro rilascerà i dati preliminari sull’indice dei prezzi al consumo, mentre la Germania rilascerà un report sulle vendite al dettaglio.
Gli USA pubblicheranno un report sull’attività delle imprese nell’area di Chicago, unitamente ad un report sulle vendite di case esistenti.
Martedì 1 marzo
La Cina pubblicherà l’indice PMI manifatturiero e non manifatturiero, unitamente all’indice Caixin sull’attività del comparto manifatturiero.
Nella zona euro saranno pubblicati i dati sul tasso di disoccupazione, mentre la Germania rilascerà i dati sul numero degli occupati.
Negli USA l’Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività manifatturiera, mentre l’American Petroleum Institute rilascerà i dati settimanali sulle scorte di greggio USA.
Mercoledì 2 marzo
Gli USA rilasceranno il report ADP sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato, mentre l’Energy Information Administration rilascerà i dati sulle scorte di greggio.
Giovedì 3 marzo
La Cina rilascerà l’indice Caixin non manifatturiero.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, oltre ai dati sugli ordinativi industriali e l’indice ISM non manifatturiero.
Venerdì 4 marzo
Gli USA chiuderanno la settimana con l’attesissimo report sull’occupazione non agricola e con i dati sulla bilancia commerciale.