Investing.com - Il dollaro canadese è risalito dal minimo di quattro anni e mezzo contro il dollaro USA, in seguito al rilascio di dati più forti del previsto sull’inflazione canadese, mentre un un selloff dei mercati emergenti ha fornito un ulteriore supporto.
Il cambio USD/CAD ha chiuso la seduta di venerdì a 1,1086, staccandosi dai massimi di giovedì di 1,1172, il livello più alto dal luglio 2009. Sulla settimana il cambio è salito dell’1,20%.
Supporto a 1,1025 e resistenza a 1,1172, massimo di giovedì.
Il dollaro canadese, detto loonie, ha recuperato alcune delle perdite dopo i dati di venerdì che hanno mostrato che il tasso di inflazione è aumentato più del previsto a dicembre, ma è rimasto sotto il target del 2% della Banca del Canada.
Statistics Canada ha dichiarato che il tasso di inflazione è salito all’1,2%, dallo 0,9% a novembre, contro le aspettative di un aumento dell’1,0%, per via dell’aumento dei prezzi della benzina. L’inflazione core è salita dell’1,3% su base annua, in salita dall’ 1,1% di novembre, contro le aspettative di un aumento dell’1,0%.
Su base mensile i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% da novembre.
Il loonie è stato ulteriormente spinto dal selloff sui mercati emergenti partito questo venerdì. Le valute dei mercati emergenti hanno incontrato delle difficoltà da quando la Federal Reserve ha deciso di ridurre il programma di stimolo monetario. I recenti segnali di miglioramento della ripresa economica mondiale hanno alimentato le aspettative che diverse banche centrali possano muoversi verso un inasprimento della politica monetaria nel corso dell’anno.
Il loonie è sceso al minimo di quattro anni e mezzo contro il dollaro USA, dopo che la BoC ha dichiarato mercoledì di prevedere che l’inflazione resterà sotto il target ancora a lungo. La banca ha aperto la via ad un eventuale taglio dei tassi di interesse, dichiarando che la decisione dipenderà dai dati economici.
La banca centrale ha inoltre dichiarato che il recente deprezzamento del dollaro canadese potrebbe spingere le esportazioni, ma ha aggiunto che la moneta resta tuttavia forte.
La BoC ha mantenuto il target all’1%, in una decisione ampiamente prevista.
Nella prossima settimana è atteso il vertice settimanale della Federal Reserve, nelle aspettative verso una riduzione del programma di acquisiti mensili a 65 miliardi di dollari dagli attuali 75 miliardi di dollari. Sono attesi inoltre i dati sulla crescita del quarto trimestre.
In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero condizionare i mercati.
Lunedì 27 gennaio
Gli USA produrranno i dati sulle vendite di case nuove, un importante indicatore della domanda nel settore immobiliare.
Martedì 28 gennaio
Gli USA rilasceranno i dati sugli ordinativi di beni durevoli, un indicatore chiave della produzione, nonché un report sulla fiducia dei consumatori.
Mercoledì 29 gennaio
La Federal Reserve annuncerà il tasso sui fondi federali e pubblicherà la dichiarazione del tasso.
Giovedì 30 gennaio
Gli USA rilasceranno i dati preliminari sulla crescita economica nel quarto trimestre. La nazione rilascerà il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ed i dati sulla vendita di case in corso.
Venerdì 31 gennaio
Il Canada rilascerà il report sulla crescita del PIL.
Gli USA chiuderanno la settimana con un report sull’attività manifatturiera nell’area di Chicago, i dati rivisti sul sentimento dei consumatori ed un report sulle spese personali.