(Reuters) - I Paesi occidentali si affrettano a completare rapidamente le operazioni di evacuazione dall'Afghanistan in tempo per la scadenza del 31 agosto che prevede il ritiro delle truppe straniere, mentre cresce la preoccupazione per i tanti lasciati a un destino incerto sotto il governo dei talebani.
Dal 14 agosto, il giorno prima che i talebani entrassero nella capitale Kabul per porre fine alla ventennale presenza militare straniera, gli Stati Uniti e i Paesi alleati hanno evacuato oltre 70.000 persone, computo in cui rientrano cittadini occidentali, il personale Nato e i cittadini afghani più a rischio, in una delle maggiori operazioni di ponte aereo della storia.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che le truppe statunitensi in Afghanistan stanno affrontando pericoli sempre maggiori, mentre le agenzie umanitarie hanno lanciato l'allarme per un'imminente crisi umanitaria per coloro che dovranno restare nel Paese.
Biden ha respinto le richieste degli alleati di estendere il termine ultimo per l'evacuazione, fissato tramite un accordo raggiunto lo scorso anno dall'amministrazione Trump con il gruppo integralista islamico. Ieri il presidente Usa ha affermato che la scadenza può essere rispettata.
"Prima riusciremo a finire, meglio sarà", ha detto Biden. "Ogni giorno di operazioni comporta un rischio maggiore per le nostre truppe"
Due funzionari statunitensi, parlando in condizione di anonimato, hanno detto che si fanno sempre più forti i timori relativi a possibili attentati suicidi da parte dello Stato Islamico all'aeroporto.
Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha affermato che il tempo a disposizione per le operazioni di evacuazione scadrà solamente all'ultimo minuto di questo mese.
La Francia ha fatto sapere che porterà avanti le evacuazioni il più a lungo possibile, ma che probabilmente riuscirà a terminare le operazioni nel giro di ore o di giorni.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che la Germania cercherà di aiutare gli afghani che hanno lavorato con le truppe e le organizzazioni umanitarie tedesche che desiderano lasciare l'Afghanistan anche dopo la scadenza del termine ultimo.
"La fine del ponte aereo tra pochi giorni non deve tradursi nella fine degli sforzi per proteggere i collaboratori afghani e aiutare i cittadini piombati in uno stato di emergenza con la salita al potere dei talebani", ha detto Merkel al parlamento tedesco.
Decine di migliaia di afghani che temono persecuzioni hanno affollato l'aeroporto di Kabul da quando i talebani sono saliti al potere e solamente i più fortunati sono riusciti ad assicurarsi un posto sugli aerei.
Molte persone sono accalcate anche oggi fuori dall'aeroporto -- dove i militari di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri Paesi tentano di mantenere l'ordine tra la polvere e il caldo -- sperando di trovare una via di fuga.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Claudia Cristoferi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)