ROMA (Reuters) - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, la cui famiglia è al centro di una serie di intercettazioni legate a un'inchiesta su un presunto traffico di favori, ha smentito oggi che il padre abbia fatto pressioni su Poste Italiane per segnalare persone da assumere.
La vicenda ha un peso importante per il governo di Matteo Renzi, dato che Alfano - di cui le opposizioni hanno chiesto oggi le dimissioni - è il leader dell'Ncd, partito di centrodestra (composto da ex di Forza Italia) i cui voti sono essenziali per la maggioranza in Senato.
"Oggi la barbarie illegale arriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant'anni, il cui fisico è da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente, avrebbe fatto 'pressioni' presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni", ha scritto Alfano in una nota.
"Le due signore che parlano, anche insultandomi, non so chi siano, ma quell'uomo lo conosco bene perché è mio padre ed è indegno dare credito e conto a ciò che i magistrati avevano scartato dopo avere studiato".
Ieri Alfano era intervenuto già per denunciare l'uso a fini politici di intercettazioni in cui un imprenditore, attualmente agli arresti, diceva di avere favorito l'assunzione del fratello del ministro alle Poste.
Lunedì scorso la Guardia di Finanza ha arrestato 24 persone nell'ambito dell'inchiesta 'Labirinto', che vede indagate oltre 50 persone tra cui il deputato di Ncd Antonio Marotta.
Per gli inquirenti sarebbe centrale la figura del faccendiere Pizza, il cui fratello Giuseppe, ex sottosegretario e attuale leader della Democrazia Cristiana, risulta indagato.
Sul piano politico, l'inchiesta sta creando ulteriori fibrillazioni nell'Ncd (che con l'Udc di Pierferdinando Casini compone il gruppo Area Popolare), già da tempo diviso sull'alleanza con il Pd di Renzi, anche perché la nuova legge elettorale, con la soglia di sbarramento al 3%, rischia di escludere il partito dal prossimo Parlamento.
Una parte dei senatori sembra propensa a lasciare la maggioranza e a tornare col centrodestra, mentre i ministri Ncd Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa invece vogliono che il partito resti al governo.