BRUXELLES (Reuters) - Josep Borrell, alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, ha detto di voler andare a Mosca per discutere dell'arresto del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, avvelenato la scorsa estate, e che le sanzioni alla Russia in merito non sono la sola risposta possibile.
"Non siamo contrari alle pressioni, ma le pressioni devono essere graduali", ha detto Borrell in un'intervista a Reuters.
"Ci sono state sanzioni, ci potranno essere ulteriori sanzioni. Ma le sanzioni di per sé non sono una politica. Le sanzioni sono uno strumento e, oltre a sanzionare, bisogna continuare a mantenere un dialogo e discutere ed esprimere il proprio punto di vista".
Borrell ha detto di aver ricevuto un invito aperto dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov per andare in visita a Mosca e che le circostanze attuali rendono la visita "più necessaria che mai".
Il blocco dei 27 paesi della Ue ha in essere sanzioni economiche nei confronti della Russia per l'annessione nel 2014 della penisola di Crimea dall'Ucraina, che coinvolgono il settore energetico, finanziario e degli armamenti.
A ottobre la Ue ha imposto sanzioni nei confronti di funzionari russi vicini al presidente Vladimir Putin in risposta all'avvelenamento di Navalny.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)