MILANO (Reuters) - L'ondata di contagi che sta travolgendo l'India non è provocata dalla cosiddetta variante indiana del Covid-19, che alcuni definiscono più contagiosa, ma al contrario è questa variante che è causata proprio dall'aumento dei contagi.
Lo dice a Reuters il virologo Carlo Federico Perno, responsabile di Microbiologia e Diagnostica di Immunologia all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
"Al momento non c'è alcuna evidenza che sia più infettiva o più patogena, né che oggi sia prevalente in India, né che sfugga ai vaccini e tanto meno che sia più mortale", ha dichiarato il professor Perno. "E la mia posizione è basata sui fatti, e su quel che emerge, ad oggi, dai nostri studi e dal sequenziamento".
Prima di tutto, elenca il virologo, va ricordato che questa variante è presente in India in percentuali che vanno dal 10% al 18% a seconda degli stati. "E quindi queste percentuali non possono certo giustificare un aumento dei casi come quello che si sta registrando in quella nazione".
Questo vertiginoso aumento di infezioni, secondo il professor Perno, è attribuibile essenzialmente al fatto che il governo federale indiano, dopo un severo lockdown e il conseguente quasi azzeramento dei casi, abbia deciso di togliere tutte le restrizioni, moltiplicando esponenzialmente i contatti fra le persone, anche in concomitanza con celebrazioni religiose di massa.
"E' questo 'liberi tutti' che ha provocato l'aumento vertiginoso delle infezioni", precisa. "E bisogna quindi sottolineare che la variante indiana è la conseguenza e non la causa di questo aumento dei contagi".
"Questo è qualcosa che un virologo conosce molto bene - spiega - Più un virus circola, più un virus replica e quindi più muta. Punto".
Falso inoltre che sia più mortale del virus del ceppo originario. "Per capirlo, basta guardare i numeri - sottolinea - I contagi in India sono nell'ordine dei 300.000 al giorno e oltre, i decessi nell'ordine dei 2.000 al giorno. Un tasso di mortalità inferiore a quello italiano, per dire".
Nessuna prova infine, conclude il professor Perno, che questa variante possa sfuggire ai vaccini.
"Una cosa sono le varianti - precisa - un'altra cosa sono i cosiddetti 'vaccine-escape', cioè ceppi di un virus che possono generarsi come conseguenza dell'attacco di un vaccino, in altre parole uno stratagemma del virus per eludere il vaccino".
"Una eventualità impossibile viste le esigue vaccinazioni nel paese".
Il professore non esclude che le sue valutazioni possano modificarsi. "La stiamo studiando e la studieremo meglio. Magari le evidenze fra 15 giorni mi porteranno a dire altro. Ma al momento i fatti dicono questo".
(Emilio Parodi, in redazione a Milano Sabina Suzzi)