ROMA (Reuters) - Il governo di Mario Draghi ha posto il veto su un'acquisizione cinese di una società italiana che opera nel settore strategico dei semiconduttori.
Applicando il golden power, Palazzo Chigi ha vietato a Shenzhen Investment Holdings Company di rilevare il 70% di Lpe, azienda lombarda specializzata nello sviluppo di reattori epitassiali, riferiscono due fonti governative.
Senza citare i nomi delle società coinvolte, Draghi ieri aveva fatto riferimento al veto sottolineando l'importanza del settore dei semiconduttori per numerose filiere produttive.
"Il golden power è uno strumento per evitare la cessione di asset strategici a potenze straniere, va usato", aveva specificato il presidente del consiglio.
La delibera risale al 31 marzo ma la notifica alle parti è avvenuta questa settimana, dice una delle fonti.
Questa è la terza volta dal 2012 che il governo pone il veto con il golden power.
Il precedente più recente è dell'autunno scorso, quando l'allora esecutivo guidato da Giuseppe Conte vietò a Fastweb di siglare un contratto di fornitura con Huawei avente ad oggetto la sua rete core 5G.
Il golden power si applica a numerosi settori, tra gli altri banche, assicurazioni, autostrade, energia, cibernetica.
Il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, ha detto ieri di volerlo estendere ad alcune filiere che ne sono attualmente escluse, facendo riferimento a comparti come automotive e siderurgia.
(Giuseppe Fonte, in redazione a Milano Sabina Suzzi)