NEW YORK/LONDRA (Reuters) - Domenica i talebani hanno fermato un cittadino afghano membro del personale delle Nazioni Unite mentre cercava di raggiungere l'aeroporto di Kabul. I militanti hanno perquisito il suo veicolo, trovato il suo tesserino Onu e poi l'hanno picchiato.
Lunedì, tre uomini non identificati sono entrati nella casa di un altro membro del personale delle Nazioni Unite che in quel momento si trovava al lavoro. Hanno chiesto al figlio dove fosse il padre e lo hanno accusato di mentire: "Sappiamo dove si trova e cosa fa", hanno detto.
Gli episodi appena raccontati, insieme a decine di incidenti simili, compaiono in un documento interno dell'Onu sulla sicurezza visto da Reuters, nel quale sono descritte minacce velate, saccheggi negli uffici Onu e abusi fisici nei confronti del personale a partire dal 10 agosto, poco prima che i talebani prendessero il potere.
Se da una parte il movimento militante islamico ha cercato di rassicurare gli afghani e le potenze occidentali che rispetterà i diritti delle persone, dall'altra le notizie di rappresaglie hanno minato la fiducia nelle loro intenzioni, non ultimo tra coloro che sono legati a organizzazioni straniere.
I talebani non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento sulla lista di incidenti descritti dalle Nazioni Unite.
Il gruppo ha detto che indagherà sugli abusi segnalati e ha anche incoraggiato le organizzazioni umanitarie a continuare il proprio lavoro. I talebani hanno affermato inoltre questa settimana che gli aiuti sono benvenuti, a condizione che non siano usati come strumento di influenza politica sull'Afghanistan.
L'Onu non ha rilasciato commenti in merito ai documenti visti da Reuters.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Claudia Cristoferi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)