RHO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (MI:ISP) conta di superare i target del piano al 2017, ma non intende procedere a una loro revisione, mentre in questo momento non ritiene sia una priorità della banca perseguire operazioni di acquisizione o aggregazione in settori specifici come il private banking o l'asset management, su cui più volte è stato dichiarato interesse in passato.
Lo ha detto il Ceo Carlo Messina a margine di un evento per la presentazione del bilancio dell'esperienza della banca con Expo.
I target "li supereremo ma non ci penso a cambiarli, faremo una 'overdelivery' e gli investitori non potranno che essere contenti", ha detto Messina, confermando inoltre per il 2015 la promessa di dividendi per 2 miliardi di euro: "Pagheremo 2 miliardi, poi le disponibilità di utili quest'anno potrebbero essere superiori, vedremo", ha detto. Sul 2014 Intesa Sanpaolo ha distribuito dividendi per 1,2 miliardi, sopra le previsioni del piano di 1 miliardo.
Il piano d'impresa, presentato a marzo dello scorso anno, prevede al 2017 un utile netto di 4,5 miliardi e un Cet1 del 12,2%. Già nel primo semestre del 2015 Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto poco sopra i 2 miliardi e un Cet1 al 13,4%.
La crescita esterna in settori come il private banking o l'asset management è uno degli elementi contenuti nel piano ma "oggi non è la priorità", ha osservato Messina. "Stiamo andando talmente bene nel private banking, nell'asset management e nelle assicurazioni e stiamo procedendo con tassi di crescita superiori a quelli internazionali, quindi non vedo assolutamente la necessità di fare operazioni di aggregazione che rischierebbero di diminuire la nostra forza", ha spiegato.
Messina ha poi ribadito anche di non vedere "né possibilità né la necessità" di partecipare a un processo di consolidamento bancario.
In merito al processo di valutazione Srep della Bce, il banchiere ha affermato che la posizione del capitale di Intesa presenta un eccesso di capitale "assolutamente tranquillizzante".
(Gianluca Semeraro)