Investing.com - Il prezzo del greggio schizza negli scambi statunitensi di questo martedì, in ripresa dal crollo della seduta precedente, mentre gli investitori attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio e prodotti raffinati USA.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 2,3 milioni di barili nella settimana terminata il 22 aprile.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a giugno balza di 74 centesimi, o dell’1,74%, a 43,38 dollari al barile alle 13:35 GMT, o alle 9:35 ET.
Ieri, il prezzo del Nymex è crollato di 1,09 dollari, o del 2,49%, dopo che Genscape ha reso noto che le scorte USA al centro di consegna di Cushing, in Oklahoma, sono aumentate di oltre 1,5 milioni di barili nella settimana terminata il 22 aprile.
Dopo essere crollato al minimo di 13 anni di 26,05 dollari l’11 febbraio, il prezzo del greggio scambiato sulla borsa di New York ha poi subito un’impennata di circa il 40% grazie alla riduzione della produzione di petrolio di scisto che ha incoraggiato il sentimento. Tuttavia, gli analisti ritengono che le condizioni del mercato rimangano deboli a causa dell’eccesso di scorte.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a luglio schizza di 80 centesimi, o dell’1,81%, a 45,12 dollari al barile.
Ieri, i futures del Brent scambiati sulla borsa di Londra hanno registrato un crollo di 75 centesimi, o dell’1,66%, dopo la notizia di un aumento della produzione da parte di Arabia Saudita, Kuwait ed Iran che ha scatenato i timori per le scorte globali in esubero.
L’Arabia Saudita ha annunciato che completerà l’espansione dell’impianto di Shaybah entro giugno, portando la produzione a 12 milioni di barili al giorno, mentre la produzione del Kuwait arriverà a 3,15 milioni di barili al giorno entro giugno dopo la conclusione dello sciopero dei lavoratori.
Intanto, la produzione iraniana è aumentata di un milione di barili al giorno dall’inizio dell’anno, avvicinandosi alla produzione pre-sanzioni di 4 milioni di barili al giorno.
I futures del Brent hanno subito un’impennata di circa il 35% dopo essere crollati sotto i 30 dollari al barile l’11 febbraio.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 1,74 dollari al barile, rispetto agli 1,68 dollari segnati alla chiusura di ieri.