LONDRA (Reuters) - I ministri degli esteri dei Paesi del G7 si riuniscono oggi a Londra nel primo incontro in presenza dall'inizio della pandemia di Covid-19, con il britannico Dominic Raab che apre i colloqui con il segretario di Stato americano Antony Blinken.
La settimana è stata descritta dalla Gran Bretagna, che ha la presidenza di turno del gruppo, come opportunità per riaffermare l'influenza dell'Occidente e affrontare questioni quali la ripresa dal coronavirus, il cambiamento climatico e le relazioni con Cina e Russia.
I ministri getteranno le basi per il primo viaggio programmato all'estero del presidente degli Stati Uniti Joe Biden dall'inizio del mandato: il vertice del G7 in Gran Bretagna del mese prossimo che mira a rilanciare la cooperazione con gli alleati tradizionali dopo anni di attriti sotto l'amministrazione Trump.
Oltre ai membri del G7 -- Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti -- questa settimana la Gran Bretagna ha invitato anche i ministri provenienti da Australia, India, Sud Africa e Corea del Sud. Gli incontri inizieranno questa sera con una cena.
Prima di stasera, Raab e Blinken si incontreranno per discutere degli obiettivi comuni. La Gran Bretagna è desiderosa di far leva sulla volontà di Biden di impegnarsi nuovamente negli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico e per ripristinare l'accordo nucleare con l'Iran, respinto da Trump.
Raab ha detto ieri che il G7 esaminerà una proposta per costruire un meccanismo di risposta rapida per contrastare la disinformazione russa e, in riferimento alla Cina, ha parlato della necessità di difendere i mercati aperti e la democrazia.
"In tutte queste aree vogliamo essere assolutamente fermi e stare fianco a fianco non solo con gli americani, per quanto importanti siano, ma anche con i nostri alleati in generale - ecco perché il G7 è così importante", ha detto Raab.
Raab e Blinken dovrebbero discutere anche dei colloqui commerciali in corso con gli Stati Uniti con la Gran Bretagna che cerca di concludere un accordo finora poco convincente, propagandato dal Primo Ministro Boris Johnson come una delle maggiori opportunità offerte dall'uscita dall'Unione europea.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)