MILANO (Reuters) - La Guardia di Finanza ha sequestrato alcuni documenti nel quadro di un'inchiesta condotta dalla procura di Torino con l'ipotesi di reato di falso in bilancio sulla Juventus (MI:JUVE), secondo quanto riferito a Reuters da una fonte a diretta conoscienza del dossier.
I documenti sono stati sequestrati durante delle perquisizioni scattate ieri a Roma, Milano e Torino, negli uffici di studi legali ed agenti che hanno rappresentato i giocatori in merito agli ingaggi nelle stagioni 2019/20 e 2020/21, secondo la fonte.
La Juventus non ha commentato.
Il club, di proprietà della famiglia Agnelli, in passato ha affermato di aver sempre rispettato la legge e di stare offrendo piena collaborazione alle autorità.
La Juventus aveva riferito in documento per gli investitori a dicembre, quando si preparava all'aumento di capitale da 400 milioni, che la procura stava indagando sui bilanci della società, con particolare attenzione ai termini della vendita la scorsa estate di Cristiano Ronaldo al Manchester United.
L'inchiesta della procura si allarga ora ad altri episodi, con gli investigatori che stanno cercando di valutare se i bilanci della Juventus fossero corretti, dal momento che il club ha messo a bilancio riduzioni nei compensi dei giocatori che sono state compensate in seguito da aumenti degli stipendi, in base agli accordi con i calciatori.
Secondo la procura, dice la fonte, gli accordi di riduzione e poi restituzione sarebbero stati contestuali, e quindi la società non avrebbe potuto inserire i minori costi nel primo bilancio, e poi le integrazioni nel bilancio successivo.
Gli investigatori, dice la fonte, sottolineano infatti che il club nel 2020 non ha pagato le integrazioni del 2019 e ha proposto una nuova riduzione con altrettanta integrazione da pagre in futuri esercizi.
Alle 10,17 il titolo del club perde l'1,71%, rispetto ad un rialzo dell'indice All-Share italiano dello 0,3%.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)