di Giancarlo Navach
MILANO (Reuters) - Il candidato premier di M5s, Luigi Di Maio, nega di aver prospettato un governo di larghe intese parlando ieri, in italiano, a Londra con rappresentanti dei fondi ma ipotizza una convergenza con gli altri partiti "sui temi" qualora dalle urne non emergesse una maggioranza chiara.
Per l'ex vice presidente della Camera, infatti, il Movimento ha il potenziale per raccogliere fino al 35% dei consensi e 300 parlamentari tra Camera e Senato, stando ai sondaggi, ma non avrà la maggioranza assoluta, da qui la necessità di un accordo.
Se questo non fosse possibile, il leader grillino prefigura un ritorno al voto, non ritenendo credibile né una alleanza Pd- Forza Italia né la tenuta della stessa coalizione di centrodestra.
"Per quanto mi riguarda non ho mai prospettato un governo di larghe intese anche perché le larghe intese hanno già ammazzato l'Italia, noi presenteremo una squadra di governo prima delle elezioni per chiedere agli italiani di votarci non a scatola chiusa", ha detto Di Maio parlando a Milano a margine di un incontro in Assolombarda.
"Abbiamo parlato in italiano, loro erano interlocutori italiani di fondi internazionali", ha aggiunto.
Ieri, una fonte presente all'incontro, ha riferito a Reuters: "Di Maio ha detto ripetutamente che se non avrà seggi sufficienti per governare da solo, vede la probabilità di un governo sostenuto da tutti i principali partiti, inclusi i 5 stelle".
"Se le elezioni porteranno ad uno stallo politico, [Di Maio] prevede una maggioranza di governo a quattro costituita da M5s, Pd, Forza Italia e Lega", ha aggiunto ieri la fonte riportando quanto avrebbe detto il leader dei cinque stelle.
Di Maio ha spiegato oggi che se il 4 marzo, giorno delle elezioni, il M5s non avrà la maggioranza assoluta e neanche gli altri l'avranno, allora "faremo un appello pubblico alle forze politiche e chiederemo di mettere insieme i temi, non i ministri e le poltrone".
I sondaggi indicano il M5s come primo partito, con consensi tra il 27 e il 29% circa. La coalizione di centrodestra sarebbe al momento vincente, raccogliendo tra il 34% e il 39%, mentre il centrosinistra è dato tra il 25 e il 29% con il Pd tra il 22 e il 25%.
"Non vedo incastri fra Pd-Forza Italia o Lega-Forza Italia e Fratelli d'Italia e quindi nessuno avrà la maggioranza e si dovrà ritornare alle elezioni", ha concluso.