ROMA (Reuters) - La Federcasse, a cui fanno capo le banche di credito cooperativo e le casse rurali, ha espresso una "viva preoccupazione" per gli effetti sul sistema bancario e sull'economia reale delle modalità con cui sono state salvate da governo e Bankitalia quattro banche di piccole e medie dimensioni.
Questo salvataggio di Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca dell'Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio di Chieti, secondo la nota di Federcasse "inciderà sulla redditività di tutta l'industria bancaria e, in particolare per le BCC, in misura considerevole anche sui peculiari processi di patrimonializzazione".
Il salvataggio da 3,6 miliardi, attraverso l'uso del Fondo di risoluzione a cui devono contribuire tutte le banche italiane, "costerà al sistema delle banche di credito cooperativo 225 milioni di euro solo nel 2015 (rispetto ai 55-57 milioni previsti dal contributo ordinario 2015 già accantonato)", dice la nota sostenendo che questo "sottrarrà preziose risorse al finanziamento di imprese e famiglie".
Federcasse "contesta nettamente le condizioni che hanno impedito il mancato coinvolgimento del FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) nella risoluzione delle quattro banche", per la nota obiezione della Commissione europea contestata anche da altre autorità del settore in Italia.
"Se quest'ultimo fosse intervenuto, non solo ex-ante, ma anche durante la risoluzione stessa, il costo a carico dell'intero sistema e delle BCC sarebbe stato nettamente inferiore".
(Stefano Bernabei)