Investing.com - Il prezzo del greggio è in calo negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, gli investitori attendono il report dell’OPEC per verificare il rispetto dei tagli alla produzione decisi dall’accordo.
Il greggio con consegna a marzo sul New York Mercantile Exchange scende di 45 centesimi, o dello 0,9%, a 53,41 dollari al barile alle 4:10 ET (09:10 GMT).
Intanto, il greggio Brent con consegna ad aprile sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 49 centesimi, o dello 0,9%, a 56,20 dollari al barile.
Nel corso della giornata l’OPEC rilascerà il primo bollettino mensile che riguarderà la produzione ridotta di gennaio.
I prezzi hanno subito un’impennata venerdì, dopo che l’OPEC ha dichiarato che oltre il 90% dei tagli alla produzione è stato effettuato a gennaio, segnando dunque un ottimo inizio per il primo taglio alla produzione effettuato negli ultimi 8 anni.
Il 1° gennaio ha rappresentato l’avvio dell’accordo siglato a novembre dello scorso anno tra paesi OPEC e non OPEC, tra cui la Russia, volto al taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per i prossimi sei mesi.
L’accordo, se implementato come previsto, dovrebbe ridurre la produzione del 2%.
I future sono stati scambiati in range stretto sotto i 50 dollari il mese scorso, con il sentimento combattuto tra le aspettative di una ripresa della produzione del petrolio di scisto USA e le speranze che l’eccesso di scorte possa essere ridotto grazie ai tagli alla produzione annunciati dai principali produttori globali.
Venerdì Baker Hughes ha reso noto che il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 8 unità, il quattordicesimo aumento consecutivo in 15 settimane.
L’incremento fa registrare un totale di 591 impianti attivi, il massimo dall’ottobre del 2015.
I dati alimentano i timori che l’impennata della produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a marzo scendono di 2,1 centesimi, o dell’1,3%, a 1,567 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a marzo è stabile a 1,650 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a marzo è in calo di 5,6 centesimi, o dell’1,9% a 2,977 per milioni di BTU, il minimo delle ultime 12 settimane, per via delle migliori condizioni meteo in molti stati degli USA.