L’economia Usa va mentre l’Europa arranca e gli utili di Wall Street si preparano a ripartire. Il rischio si sposta dalla geopolitica a presidenziali e impeachment. Lo strano effetto della scesa in campo di Bloomberg: fa salire nei sondaggi il ‘socialista’ Sanders
LA NAVE DELL’ECONOMIA AMERICANA VA, QUELLA EUROPEA CONTINUA A FARE FATICA
La crescita del 2,1% del PIL USA nel terzo trimestre è stata confermata nella seconda lettura e l’economia americana si prepara a chiudere il quarto allo stesso identico passo, secondo le stime di GDPNow della Fed di Altanta datate 20 dicembre. Le famiglie americane sono molto indebitate, un record di $14.000 mld nel terzo trimestre, ma il peso del debito sul reddito è ben sotto il 10%, contro oltre il 13% nel picco di fine 2007, e sui minimi dal 1980. In Europa l’attività economica misurata dall’indice Markit Composite PMI si è cifrata in area espansione a 50,6 punti per il terzo mese consecutivo, con un PIL che cresce a un tasso trimestrale poco sopra lo zero. La Francia si mostra decisamente più resiliente di Germania e Francia, anche se la dinamica del debito di Parigi sembra decisamente fuori controllo. In settimana nonostante le feste arriva una raffica di dati americani: ordini di beni durevoli, vendite di abitazioni e indice manifatturiero della Fed di Richmond. La nave americana va...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge