Investing.com - I future del greggio hanno chiuso al minimo di tre settimane lo scorso venerdì, dopo il maggior calo settimanale in un mese causato dai crescenti timori sull’aumento della produzione USA.
Il greggio USA West Texas Intermediate con consegna a giugno è sceso di 70 centesimi, o dell’1,5%, a 47,66 dollari al barile venerdì. Il 10 maggio ha toccato il minimo di 46,74.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un calo di 2,14 dollari, o del 4,3%, registrando il maggiore calo settimanale dalla settimana terminata il 5 maggio.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad agosto è salito si è attestato a 49,95 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì, dopo aver toccato quota 48,95, un livello che non si registrava dal 10 maggio.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un calo di 2,20 dollari, o del 4,2%.
I timori che l’aumento della produzione petrolio di scisto USA possa far deragliare il tentativo di riequilibrare il mercato tramite i tagli alla produzione OPEC e non-OPEC hanno pesato sui prezzi.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la ventesima settimana consecutiva, la serie di aumenti più lunga, indicando che si attendono ulteriori aumenti della produzione.
Il totale è salito di 11 unità,
a quota 733, il massimo dall’aprile del 2015.
La decisione controversa del Presidente Donald Trump di ritirarsi dall’accordo sul clima di Parigi 2015 ha alimentato ulteriormente i timori di un rapido aumento della produzione USA.
L’accordo di Parigi aveva indicato ai paesi aderenti le linee da adottare per abbandonare gradatamente i combustibili fossili come petrolio, carbone e gas naturale.
I ministri del petrolio dei paesi OPEC e di altri paesi produttori si incontreranno a Vienna giovedì per decidere sull’estensione del piano dei tagli alla produzione oltre la scadenza del 30 giugno.
La scorsa settimana, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino a marzo 2018, deludendo gli investitori che avevano sperato in tagli di maggiore impatto.
Finora i tagli implementati hanno influito poco sui livelli delle scorte, per via di un aumento della produzione di petrolio di scisto negli USA e per l’aumento della produzione nei paesi non aderenti come la Libia e la Nigeria.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a luglio sono in calo di 2,4 centesimi, o dell’1,5%, a 1,577 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 4%.
Il combustibile da riscaldamento è salito di 3,7 centesimi, a 1,582 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita del 6%.
I future del gas naturale a giugno sono in salita di 0,9 centesimi, a 2,999 dollari per milione di BTU, salendo sopra i 3 dollari per la prima volta da metà marzo, ma in calo del 7% sulla settimana.
Questa settimana, l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati di martedì e mercoledì sulle scorte USA alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 6 giugno
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 7 giugno
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 8 giugno
Il governo USA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 9 giugno
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.