MILANO (Reuters) - La procura di Milano ha chiesto oggi il processo immediato per i commercialisti della Lega, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta vendita gonfiata di un capannone nell'hinterland milanese a una fondazione della Regione Lombardia.
Lo hanno riferito fonti giudiziarie aggiungendo che oltre a Manzoni, revisore dei conti del gruppo del Carroccio alla Camera, e Di Rubba, direttore amministrativo di quello al Senato, il processo è stato chiesto anche per l'imprenditore Francesco Barachetti, che aveva ricevuto l'incarico di ristrutturare l'immobile.
Le ipotesi d'accusa sono, a vario titolo, peculato e turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.
Non è stato possibile ottenere un commento dai legali degli indagati, che si trovano agli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini tutti e tre avevano comunque respinto ogni addebito.
Il processo immediato, se sarà accolta dal gip la richiesta della procura, consente di saltare l'udienza preliminare e andare direttamente al dibattimento pubblico in aula, e si può richiedere o in caso di detenzione degli indagati o se la procura valuta evidente la prova raccolta.
Secondo l'accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi, nel 2017 Manzoni e Di Rubba, quest'ultimo allora presidente della fondazione Lombardia film Commission (Lfc), avrebbero pilotato la gara pubblica per l'acquisto di un capannone a Cormano aggiudicandola all'Immobiliare Andromeda per 800 mila euro.
Questi soldi per la procura, sarebbero finiti poi nella disponibilità degli indagati invece che restare in quella della società venditrice.
Secondo i pm, Andromeda sarebbe stata amministrata, di fatto, dal commercialista Michele Scillieri, altro indagato in questa vicenda. Scillieri, consulente di Lfc, è anche il professionista presso il cui studio Matteo Salvini ha domiciliato la Lega per Salvini Premier spostandola dalla storica sede di via Bellerio a Milano.
Scillieri, interrogato già varie volte dai pm, nei giorni scorsi ha chiesto di patteggiare 3 anni e 8 mesi con un versamento di 85.000 euro per l'accusa di concorso in peculato, turbativa e per alcuni reati fiscali . Anche suo cognato Fabio Barbarossa, amministratore di diritto di Andromeda, ha chiesto di patteggiare 2 anni e 2 mesi, versando 30.000 euro.
Sulle richieste di patteggiamento dovrà decidere un gip.
Resta aperta in procura la tranche di inchiesta che ha la finalità di accertare se alla Lega fossero giunti presunti fondi neri.