di Ian Ransom e Sonali Paul
(Reuters) - Novak Djokovic ha chiesto a un tribunale australiano di bloccare la sua espulsione dal Paese in vista dell'Australian Open, dopo che il governo ha annullato il visto del campione di tennis, non vaccinato, per la seconda volta a causa delle norme sull'ingresso in Australia legate al Covid-19.
Il governo ha ordinato in risposta che alle 22,00 ora italiana il campione ritorni in detenzione pre-espulsione, anche se avrà il permesso di incontrare i legali nei loro uffici.
Gli avvocati di Djokovic hanno presentato nella notte la richiesta di un'ingiunzione, meno di tre ore dopo che il ministro australiano per l'Immigrazione Alex Hawke ha esercitato i poteri discrezionali per revocare il visto.
Il numero uno al mondo del tennis, in lizza per battere il record di 21 trofei del Grande Slam vinti e che punta a difendere il titolo australiano, era stato informato al suo arrivo il 5 gennaio che il visto in suo possesso, concesso sulla base di un'esenzione medica dall'obbligo vaccinale per i visitatori nel Paese, non era valido.
Il 34enne serbo ha trascorso diversi giorni in un centro di detenzione per immigrati, un hotel utilizzato anche per i richiedenti asilo, prima che tale decisione venisse revocata per motivi procedurali.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)