di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - L'attacco a tutto campo del leader della minoranza Pier Luigi Bersani è giunto inatteso per Matteo Renzi, con la minaccia di un voto compatto della sinistra Pd contro Italicum e riforma del Senato.
Ma la strategia del segretario del partito e premier prosegue senza cambiamenti. Renzi rilancia ed elenca le prossime scadenze: scuola, Rai, ambiente e fisco. Sono i temi della riunione con i parlamentari del pomeriggio, quello stesso appuntamento che Bersani ha annunciato diserterà.
Renzi risponde preparando gli appuntamenti nei particolari (lunga riunione con i tecnici e il ministro Stefania Giannini ieri a Chigi sulla riforma della scuola, riunioni fiume sulla banda larga con i connessi Rai Way) e tessendo inedite maggioranze parlamentari, con la sponda del Quirinale.
Ai commentatori non è sfuggito lo scambio di reciproci complimenti ieri con Beppe Grillo in tema di riforma della Rai, un botta e risposta che lascia prevedere sviluppi quando si tratterà di votare in Parlamento. Su questo punto utile è stato anche il rilassato colloquio di ieri al Quirinale fra la delegazione 5 stelle (guidata dal comico genovese) e il nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La prima sponda quirinalizia per Renzi è servita per lenire le punture delle spine bersaniane e ricordare a tutti che sulla scena politica oggi compare il nome di un solo attore protagonista: il suo.
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