WASHINGTON (Reuters) - Paul Manafort, ex-manager della campagna presidenziale di Donald Trump, e un suo socio in affari sono stati incriminati da un grand jury federale con 12 capi di imputazione, compresa cospirazione contro gli Stati Uniti e riciclaggio di denaro, nell'ambito di un'inchiesta sulle presunte interferenze russe nelle elezioni Usa del 2016.
Le accuse sono le prime relative all'indagine del consigliere speciale del dipartimento di Giustizia Usa Robert Mueller.
Manafort e Rick Gates, suo vice nella campagna di Trump, sono stati accusati venerdì nel distretto di Columbia e incriminati oggi, dopo che i due si sono consegnati all'Fbi, riferisce l'ufficio del consigliere speciale federale.
"L'imputazione contiene 12 capi d'accusa: cospirazione contro gli Stati Uniti, associazione a delinquere per il riciclaggio di denaro" oltre, tra gli altri, a false dichiarazioni e mancata notifica di conti bancari stranieri.
Secondo l'accusa, i due avrebbero generato decine di milioni di dollari dal lavoro per partiti politici ucraini e dal riciclaggio di denaro attraverso entità Usa e straniere per nascondere pagamenti tra il 2006 e almeno 2016.
I due avrebbero nascosto il loro lavoro e i proventi come agenti dei partiti politici ucraini.
Manafort e Gates saranno portati in un tribunale distrettuale federale, secondo quanto riferito da un portavoce dell'Fbi.
I legali dei due non hanno finora risposto alla richiesta di un commento.
Manafort, 68 anni, ha lavorato alla campagna di Trump da giugno ad agosto 2016, prima di dimettersi tra le accuse di aver ricevuto milioni in pagamenti illegali da un partito politico filo-russo in Ucraina.