ROMA (Reuters) - Aumentano i rischi per l'Italia come target delle minacce di esponenti della Jihad islamica anche per la presenza a Roma della Città del Vaticano.
E' quanto scrive il Dipartimento informazione sicurezza (Dis), cioè i servizi di intelligence italiani, nella relazione annuale al Parlamento depositata oggi.
Il rapporto è stato pubblicato lo stesso giorno in cui è stata svelata dalla Gran Bretagna l'identità del killer islamista Jihadi John che sarebbe un programmatore informatico nato in Kuwait ma laureatosi a Londra.
Dell'uomo, identificato come Mohamed Emwazi, è stata pubblicata anche la prima volta la foto a volto scoperto, risalente ai tempi in cui era studente.
Nella relazione del Dis si legge che aumenta l'attenzione per "i jihadisti che raggiungono il teatro siro-iracheno dai Paesi del Nord Africa" e che "potrebbero decidere di raggiungere il nostro Continente. Questa prospettiva aumenterebbe significativamente il numero dei returnees e le potenziali criticità sul piano della prevenzione".
La relazione aggiunge che "la minaccia interessa anche l'Italia, potenziale obiettivo di attacchi pure per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità evocata, di fatto, dai reiterati richiami alla conquista di Roma presenti nella propaganda jihadista".
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