CITTÀ DEL VATICANO (Reuters) - Il Vaticano è stato riammesso al gruppo Egmont, il network mondiale di intelligence finanziaria, dopo la sospensione di due mesi fa scatenata da un'indagine sull'acquisto di immobili di lusso a Londra.
"La decisione di revoca del provvedimento di sospensione consente di riprendere la collaborazione con le Unità di intelligence finanziaria degli altri Paesi in piena trasparenza e con spirito totalmente cooperativo", ha annunciato Carmelo Barbagallo, presidente dell'Autorità di informazione finanziaria del Vaticano (Aif) ed ex capo della Vigilanza di Bankitalia.
Il presidente del gruppo Egmont, Mariano Federici, ha comunicato all'Aif la riammissione all'uso della rete di comunicazioni sicure di Egmont, ha detto Barbagallo in una nota.
Egmont è un'organizzazione informale con sede a Toronto con circa 165 membri. La sua rete sicura consente ai membri di condividere informazioni su reati quali riciclaggio di denaro, frode fiscale e finanziamento del terrorismo.
L'accettazione del Vaticano da parte di Egmont sei anni fa è stata vista come un grande passo avanti nel ripulire l'immagine negativa dopo anni di scandali, che hanno coinvolto in particolare la sua banca, lo Ior.
La sospensione del 13 novembre è stata una grave battuta d'arresto per il Vaticano, che ha rischiato di essere visto come un paria dalla comunità finanziaria internazionale.
Il primo ottobre 2019, la polizia vaticana ha fatto incursione negli uffici dell'Aif e del segretariato di Stato - il cuore amministrativo della Chiesa cattolica - nell'ambito delle indagini su un investimento che il segretariato aveva fatto nel settore immobiliare a Londra.
Barbagallo è subentrato alla guida dell'autorità finanziaria del Vaticano dopo l'uscita del precedente capo dell'Aif Rene Bruelhart, in seguito alle perquisizioni.