Le valute sono le moneta nazionali emesse dall’autorità legale; ad esempio in Europa è l’euro, negli Stati Uniti è il dollaro, in Gran Bretagna è la sterlina inglese, nella Repubblica del Popolo Cinese è lo Yuan (in lingua cinese cantonese) o Renminbi (in cinese mandarino).
Le valute sono un mezzo di scambio il cui prezzo può essere determinato dai mercati, lasciato libero di fluttuare in base alle pressioni di mercato, così detto regime di cambio flessibile, oppure può dipendere dal controllo statale, così detto regime di cambio fisso. Vi possono essere regimi intermedi, flessibili amministrati oppure fissi, ma all’interno di una banda di oscillazione.
La storia monetaria nasce con la possibilità di dare valore e stabilità allo scambio di beni, muovendo dal baratto, ad esempio con l’utilizzo di monete d’oro o d’argento che, grazie al loro valore intrinseco, permettono di essere utilizzate moltissime volte negli scambi. La moneta emessa da una corona, da uno Stato riporta le effige del sovrano che ne garantisce il valore. Nel passato la garanzia valutaria era data dal possesso di oro e altri preziosi da parte del Re, a garanzia della moneta emessa. Nell’economia moderna è, invece, la banca centrale che garantisce il valore della moneta cartacea, anche all’estero. La moneta cartacea non ha, infatti, il valore intrinseco indicato sulla banconota, ma garantisce il valore legale.
La forza del cambio: come si calcola la valuta?
Il prezzo relativo di una valuta nei termini dell’altra (vedi cos’è il tasso di cambio) serve a trasformare il prezzo di un bene o servizio da un paese ad un altro; il tasso di cambio è un numero il cui andamento indica la forza relativa tra le due valute.
La teoria economica individua alcuni semplici formule per la determinazione del tasso di cambio. In base ad esse, il tasso di cambio dipende dalla quantità di moneta in circolazione, dal livello del tasso dell’interesse del mercato monetario e dalle preferenze degli investitori nei due paesi. Alcune valute sono, infatti, più forti, più attrattive perché accettate anche al di fuori dei confini nazionali. Un esempio è il cambio del dollaro USA, che mantiene una certa forza e stabilità anche perché viene accettato al di fuori degli Stati Uniti per il pagamento delle esportazioni o di commodity molto scambiate, come il petrolio.
Un’applicazione interessante della teoria dei cambi è l’indice Big Mac, che confronta il prezzo del famoso panino acquistato nella catena di fast food nei diversi paesi del mondo. L’indice, creato dal The Economist nel 1986, muove dalla teoria della parità dei poteri d’acquisto, in base alla quale il prezzo del panino, corretto per cambio di una moneta, dovrebbe essere lo stesso nel mondo.
Valore delle valute: “Monete forti” vs monete deboli
Il tasso di cambio, il prezzo relativo di una valuta nei termini dell’altra, è influenzato dalla forza (o debolezza) economica, politica e militare di un paese; un grande paese che produce beni molto richiesti dal mercato vedrà crescere il valore della propria moneta. Un paese che, invece, dipende dai beni prodotti all’estero per la sua economia vedrà il suo cambio indebolirsi.
Alcune monete hanno una storia lunga e gloriosa, sono emesse da autorità legali forti che hanno garantito nuovi rendimenti, come il dollaro USA e la sterlina inglese. Altre autorità hanno, invece, una storia meno gloriosa e la loro moneta è sottoposta a forti pressioni speculative, come la lira turca nel recente passato. Le pressioni dei mercati finanziari possono incidere sul tasso di cambio, favorendo la speculazione sul cambio (vedi forex brokers).
Le valute nazionali più antiche del mondo occidentale sono al sterlina inglese o lo yen giapponese. Non tutti i paesi hanno una forte moneta nazionale e alcuni governi nella loro storia si sono visti costretti a ‘ripudiare’ la loro moneta, ritirarla dalla circolazione ed emetterne un’altra per poter gestire il cambio e il commercio internazionale.
Monete più forti del mondo
Si chiamano “monete forti” quelle valute che hanno un valore piuttosto stabile in quanto trovano sempre domanda sui mercati mondiali. Le monete forti vengono utilizzate principalmente per le transazioni valutarie internazionali, si pensi al Dollaro Americano.
In via generale possiamo considerare tra le monete più forti del mondo: dollaro usa, euro, sterlina, franco svizzero, yen, dollaro australiano e dollaro canadese.
Le valute estere
Le valute mondiali sono emesse dalle autorità legali nazionali come la banca centrale o il tesoro; le monete nazionali più famose sui mercati sono quelle emesse dai grandi paesi, leader dell’economia globale e dei commerci. Queste sono in Asia lo yen giapponese (¥), il baht tailandese (THB) o il dollaro di Singapore (SGD); in Europa la lira sterlina inglese (GBP), la corona svedese (SEK) o la corona norvegese (NOK); in America il real brasiliano (BRL) o il peso messicano (MXN).
Le valute possono essere emesse da organi federali; in quest’ultimo caso, la moneta ha carattere sovranazionale. Queste sono, ad esempio, il dollaro australiano per l’Australia, il dollaro americano nei 51 stati degli Stati Uniti d’America, l’euro nei 19 paesi dell’Unione Monetaria Europea e la rupia indiana nell’India.
Verso una valuta mondiale?
La moneta è un velo sull’economia e non ha valore intrinseco; per questo motivo alcuni economisti hanno proposto di introdurre una sola moneta nel mondo, eliminando quelle nazionali. Questa moneta unica, che John Maynard Keynes chiamò Bancor, avrebbe il vantaggio di eliminare i costi di transazione, ridurre le frizioni negli scambi, eliminare le speculazioni sui cambi. La proposta di Keynes è alla base della creazione dei Diritti Speciali di Prelievo, l’unità contabile del bilancio del Fondo Monetario Internazionale.