In questa guida oggi analizziamo le 3 migliori azioni italiane sottovalutate ma in crescita a Gennaio e che potrebbero esplodere nel 2025. Vedremo la metodologia usata, il contesto del mercato e il perché si potrebbe investire su questi titoli. Eccovi le azioni italiane sottovalutate ma più redditizie della borsa italiana e con un potenziale rialzo del 40%.
Contesto mercato
Dopo che diversi indicatori del mercato che prevedevano una recessione, allo stesso tempo abbiamo assistito al periodo migliore del mercato rialzista che è iniziato ad Ottobre 2023 fino ai nuovi massimi storici di molteplici indici azionari. Agosto è stato un mese particolare, gli investitori sono stati prima travolti dal panico, con il VIX che ha registrato un +100%, gli indici azionari hanno perso circa il 10% e poi il forte slancio portato avanti anche dalle parole di Powell e dal primo taglio dei tassi. Abbiamo vissuto uno dei migliori settembre di sempre, che ha permesso la continuazione del trend al rialzo. Ma molti investitori stanno mantenendo una parte di liquidità, pronta ad essere usata, visto il momento attuale decisivo, tra possibili escalation geopolitiche, lo stimolo cinese, le paure mai andate via di una recessione, il risultato delle elezioni USA e la decisione sui tassi. Oggi potrebbero essere alla ricerca di gemme nascoste: aziende robuste le cui azioni sono ancora drasticamente sottostimate e che si prevede esploderanno nel 2025.
Cosa significa azioni sottovalutate: metodologia
Il termine “azioni sottovalutate” si riferisce a titoli azionari che sono scambiati a un prezzo inferiore rispetto al loro valore intrinseco o al loro potenziale di crescita.
Quindi…
Gli investitori cercano spesso azioni su cui investire sottovalutate perché, nel lungo periodo, il mercato probabilmente tenderà a riconoscere il vero valore dell’azienda, portando ad una crescita del prezzo delle azioni e offrendo opportunità di profitto.
1) La metrica del fair value
Il concetto di “azioni sottovalutate” è strettamente correlato al “fair value“ (valore equo). Il “fair value”, infatti, rappresenta il valore teorico di un’azione basato su analisi fondamentale, indicatori finanziari. Se il prezzo di mercato di un’azione è inferiore al suo fair value, si puo’ considerare sottovalutato. In sostanza, l’obiettivo degli investitori spesso è individuare titoli che siano negoziati al di sotto del loro fair value, poiché questo suggerirebbe un potenziale guadagno se il mercato si allinea con il vero valore dell’azienda nel tempo. (Qui un esempio concreto sulle azioni Tesla con previsioni azzeccate grazie al Fair Value).
2) Azioni a sconto
Alle azioni sottovalutate è correlato anche il concetto di “azioni a sconto” ovvero titoli che vengono scambiati a un prezzo inferiore rispetto a un benchmark, come il loro massimo storico, il prezzo target degli analisti o il prezzo delle azioni di società simili. Entrambi i termini si riferiscono a situazioni in cui le azioni vengono percepite come aventi un prezzo inferiore al loro valore intrinseco (Esempio: Se un’azione ha toccato un massimo di 100 euro nei sei mesi precedenti e ora viene scambiata a 80 euro, può essere considerata a sconto…e quindi anche sottovalutata).
3) Azioni con P/E basso
Tra le metriche utilizzate troviamo anche il rapporto P/E (Price-to-Earnings), uno degli indicatori finanziari più utilizzati per valutare le azioni di un’azienda. Si calcola dividendo il prezzo di mercato dell’azione per l’utile per azione (EPS). Quando il P/E è basso, può indicare che si tratta di un’azienda sottovalutata. (Esempio: se un’azione ha: Prezzo: €50 e Utile per azione (EPS): €5 allora: P/E=50/5=10. Se il P/E medio del settore è 20, l’azione potrebbe essere sottovalutata).
È importante sottolineare che i titoli elencati in questa guida sono azioni italiane che fanno parte del FTSE MIB (vedi anche Ftse Mib composizione e pesi) o in generale azioni di società quotate su Piazza Affari. Questi titoli sono oggi “sottovalutati” (o a sconto) secondo i calcoli del Fair Value di InvestingPro e segnalati dagli analisti intervistati. Quindi, se sei in cerca di gemme “grezze”, queste azioni in crescita da aggiungere in watchlist ora sono “redditizie” e meritano tutte un’occhiata dettagliata.
3 migliori azioni italiane in crescita – Gennaio 2025
Questi 3 titoli sono le nostre migliori scelte per questo mese, ovvero azioni sottovalutate in crescita del mercato azionario italiano che hanno ottenuto elevati “rating di salute” su InvestingPro (parametrati rispetto a oltre 100 fattori finanziari e indicatori di aziende dello stesso settore), nonché dalle nostre stime del Fair Value (basate su 5 modelli di investimento sovrapposti), azioni con p/e basso e delle valutazioni degli analisti.
Azioni sottovalutate Gennaio 2025 | Health Score InvestingPro |
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Italian Wine Brands SpA | 4/5 |
Digital Value | 4/5 |
Shedir Pharma Group | 4/5 |
Questi potenziali titoli da comprare hanno ottenuto punteggi superiori/uguali al 2 ed hanno avuto un sottoperformance molto debole rispetto al loro indice di riferimento, portando il possibile rialzo oltre il +40%. Un punteggio così indica titoli finanziari di tutto rispetto: utili, flusso di cassa e crescita eccellenti rispetto ad altri titoli dello stesso settore.
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Italian Wine Brands (BIT:IWB)
PUNTI CHIAVE
– Punteggio salute di InvestingPro : 4/5
– Fair Value di InvestingPro : 31,05 / rialzo del +34,4% (in crescita)
– Incertezza: BASSO
– Settore: Beni di consumo di base / Bevande
Dati Finanziari:
- Rendimento Free Cash Flow: Elevato, pari al 27,5%, superiore ai competitor.
- Multiplo di Utili (P/E): Basso, indicando un titolo potenzialmente sottovalutato.
- Piotroski Score: Perfetto (9/9), segnale positivo per gli investitori.
- Margini di Profitto Lordo: Deboli, evidenziando potenziali difficoltà di redditività delle attività principali.
- Performance del Titolo: Positiva negli ultimi 5 anni, in calo del 2,5% nell’ultimo mese.
E’ un titolo su cui investire oggi?
Italian Wine Brands S.p.A. presenta aspetti positivi, come il forte free cash flow, il basso P/E e il Piotroski Score massimo, che segnalano potenziale sottovalutazione e solidità finanziaria. Tuttavia, i margini deboli e il recente calo del titolo richiedono cautela, specie se cercate un investimento a lungo termine.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:
Italian Wine Brands S.p.A., chiamata prima IWB S.p.A., è una Società con sede in Italia impegnata nel settore vinicolo. La Società produce vini.
La società ha un elevato rendimento del free cash flow, significa essenzialmente che sta generando una grande liquidità rispetto al suo valore di mercato, 27,5% ed è al di sopra degli competitor. Inoltre è scambiato a un basso multiplo di utili, significa che il prezzo del titolo è basso rispetto ai suoi utili per azione (EPS). Un basso rapporto P/E può indicare che il titolo è sottovalutato.
Ha un Piotroski Score pari a 9, significa che ha ottenuto il massimo punteggio possibile. Un Piotroski Score perfetto può essere visto come un segnale rialzista, o positivo, per gli investitori. Allo stesso tempo, i margini di profitto lordo sono deboli, ciò indica che l’azienda non è in grado di trattenere una parte significativa dei suoi ricavi dopo aver contabilizzato il costo dei beni venduti (COGS). Questa situazione può indicare che le attività principali di un’azienda non sono sufficientemente redditizie, il che potrebbe avere un impatto sulla capacità dell’azienda di investire nella crescita, pagare i dividendi o mantenere la stabilità finanziaria.
La performance degli ultimi 5 anni del titolo risulta molto positiva, ma ha subito un notevole calo nell’ultimo mese, −2,5%.
Digital Value (BIT:DGV)
PUNTI CHIAVE
– Punteggio salute di InvestingPro : 4/5
– Fair Value di InvestingPro : 38,04 / rialzo del +51,0% (in crescita)
– Fiducia del Fair Value: MEDIO
– Settore: Informatica / Servizi IT
Dati Finanziari:
- Solidità finanziaria: La società ha più liquidità che debiti (debito netto/Capitale totale −16,1%), indicando stabilità e capacità di affrontare sfide o investire.
- Rendimento free cash flow: Elevato (21,5%), superiore ai competitor, segnalando una buona generazione di liquidità.
- Valutazione: Basso rapporto Prezzo/Utile (P/E 5,1x), suggerendo potenziale sottovalutazione.
- Margini lordi deboli: Redditività delle attività principali limitata, con possibile impatto su crescita e stabilità futura.
- Performance recente: Ottimi rendimenti nell’ultima settimana e mese (+48%), in linea con il trend positivo degli ultimi 5 anni (-45,75%).
E’ un titolo su cui investire oggi?
Digital Value S.p.A. mostra solidi fondamentali, con liquidità superiore ai debiti, elevato free cash flow e un basso P/E che suggeriscono sottovalutazione. Tuttavia, i margini deboli possono rappresentare un rischio. La recente forte crescita potrebbe indicare un trend positivo, ma è opportuno valutare se lo slancio sia sostenibile nel lungo periodo.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:
DIGITAL VALUE S.P.A. è una holding con sede in Italia, che fornisce servizi e soluzioni informatiche in collaborazione con altre aziende informatiche.
L’azienda detiene più liquidità che debiti nel proprio bilancio (debito netto/Capitale totale −16,1%), significa che l’ammontare di liquidità e di equivalenti di liquidità in suo possesso supera il totale dei debiti. Questa posizione può essere un segnale positivo, o rialzista, in quanto suggerisce che l’azienda è finanziariamente stabile e dispone di un cuscinetto per coprire le passività, affrontare le flessioni o investire in opportunità di crescita.
La società ha un elevato rendimento del free cash flow, significa essenzialmente che sta generando una grande liquidità rispetto al suo valore di mercato, 21,5% ed è al di sopra degli competitor. Inoltre è scambiato a un basso multiplo di utili (Ratio Prezzo/Utile 5,1x), significa che il prezzo del titolo è basso rispetto ai suoi utili per azione (EPS). Un basso rapporto P/E può indicare che il titolo è sottovalutato.
Allo stesso tempo, i margini di profitto lordo sono deboli, ciò indica che l’azienda non è in grado di trattenere una parte significativa dei suoi ricavi dopo aver contabilizzato il costo dei beni venduti (COGS). Questa situazione può indicare che le attività principali di un’azienda non sono sufficientemente redditizie, il che potrebbe avere un impatto sulla capacità dell’azienda di investire nella crescita, pagare i dividendi o mantenere la stabilità finanziaria.
Nell’ultima settimana ha generato rendimenti significativi, ciò può essere visto come un segno di forte e immediato slancio. Questo da continuazione al trend positivo negli ultimi 5 anni (-45,75%), e la performance sta continuando nell’ultimo mese registrando un +48%.
Shedir Pharma Group (BIT:SHE)
PUNTI CHIAVE
– Punteggio salute di InvestingPro : 4/5
– Fair Value di InvestingPro : 6,55 / rialzo del +34,2% (in crescita)
– Incertezza: BASSO – Settore: Sanità / Farmaceutici
Dati Finanziari:
- Rendimento del Free Cash Flow: L’azienda genera una grande liquidità rispetto al suo valore di mercato, con un rendimento dell’11,4%, superiore ai competitor.
- Solidità Finanziaria: Le attività liquide coprono abbondantemente gli obblighi a breve termine (2,9x), segnalando una buona salute finanziaria.
- Indebitamento Moderato: Il livello di indebitamento è moderato, indicando una strategia finanziaria equilibrata.
- Previsioni di Redditività: Gli esperti prevedono che l’azienda sarà redditizia nell’anno in corso, un segnale positivo per gli investitori.
- Andamento Storico del Titolo: Negli ultimi 5 anni, la società ha registrato un ribasso del 21%, ma negli ultimi 3 mesi ha visto un significativo rialzo del 28%.
E’ un titolo su cui investire oggi?
Shedir Pharma Srl mostra solidi indicatori finanziari, come un buon free cash flow e una solida capacità di coprire le passività a breve termine, con un indebitamento moderato. Nonostante un calo del 21% negli ultimi 5 anni, il recente rialzo del 28% è positivo. Potrebbe essere un’opportunità interessante, ma resta importante considerare la volatilità storica e monitorare ulteriori sviluppi.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:
Shedir Pharma Srl è un’azienda farmaceutica con sede in Italia specializzata in nutraceutici, cosmetici e dispositivi medici.
La società ha un elevato rendimento del free cash flow, significa essenzialmente che sta generando una grande liquidità rispetto al suo valore di mercato, 11,4% ed è al di sopra degli competitor. Le attività liquide superano i suoi obblighi a breve termine (2,9x), significa che l’azienda ha risorse prontamente disponibili più che sufficienti per coprire le sue passività con scadenza entro un anno. Questo è un indicatore di buona salute finanziaria e può essere visto come un segnale positivo o rialzista per gli investitori.
Opera con un livello di indebitamento moderato, suggerisce una strategia finanziaria equilibrata, in cui l’azienda ha contratto alcuni prestiti ma non in misura eccessiva. Questo può essere considerato un segnale neutro. Inoltre, gli esperti prevedono che sarà redditizia nell’anno in corso, suggeriscono che guadagnerà più entrate di quante spese sostenga in quel periodo. Questo è generalmente considerato un segnale positivo, o rialzista, perché la redditività è un fattore cruciale nella capacità di un’azienda di crescere, pagare dividendi o reinvestire nella propria attività.
Negli ultimi 5 anni la società ha registrato un significativo ribasso dei prezzi, -21%, e nell’ultimi tre mesi ha avuto un andamento positivo, registrando un rialzo di oltre il 28%.
Tutte le azioni sottovalutate del 2024
Elenco dei precedenti titoli analizzati dal 2024 ad oggi. Controlla la lista di azioni che potrebbero esplodere anche nel 2025 e fatti trovare pronto prima che siano gia’ in crescita.
Settembre 2024 | Health Score InvestingPro |
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Cairo Communication SpA | 3/5 |
Rizzoli Corriere della Sera Mediagroup SpA | 3/5 |
Caltagirone SpA | 4/5 |
Azioni che esploderanno nel 2025
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INVESTI CON INTELLIGENZA…
“Quest’articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all’investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l’acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell’investitore”.