La tassazione delle criptovalute e in generale delle attività digitali è un ambito di complessa analisi dove le norme giuridiche, vincolate dalla dimensione geografica della loro applicazione, trova enorme difficoltà e genera, quindi, diversi dubbi.
E’ un campo in continua evoluzione e suscita interesse a livello globale. I Bitcoin e le altre crypto sono soggetti a regolamentazioni fiscali diverse in base al paese di residenza e alle politiche adottate dalle autorità fiscali.
Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere aggiornato al 2024.
Tassazione criptovalute (globale)
Il G20 ha più volte affrontato il tema della tassazione globale delle crypto, poiché l’assenza di imposte su alcune attività o in determinate aree del mondo genera un ingiusto vantaggio, che non favorisce la crescita e la sana concorrenza. Dopo la riunione del G20 a Roma nel ottobre 2021, è stato deciso di introdurre nei 20 paesi un sistema omogeneo di rilevazione delle attività finanziarie digitali. La global tax ha l’obiettivo di rendere le attività economiche più omogenee, dal punto di vista fiscale, eliminando l’enorme vantaggio delle attività digitali off shore; le regole per la implementazione della global tax sono ancora in discussione.
Tassazione criptovalute in Italia 2024
Ad oggi non esiste una norma dedicata alla tassazione delle criptovalute o agli altri asset digitali, come i Non Fungible Tokens (NFT), tuttavia per la tassazione delle criptovalute in Italia, lo Stato ha deciso di applicare le norme fiscali già esistenti applicando quelle sulle valute estere. Altri paesi hanno, invece, deciso di tassare le crypto come se fossero titoli finanziari (es. azioni, obbligazioni, ecc.).
Si applica in Italia l’art. 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) che tassa solo la plusvalenza generata nella vendita di crypto, con una aliquota del 26%, solo in caso di un controvalore superiore a €51.645 per non meno di 7 giorni in un anno. I guadagni derivati dalla compravendita di criptovalute sono tassati solo se superano un ingente importo e sono ‘duraturi’. Con questi criteri il legislatore fiscale ha voluto individuate degli indicatori di speculazione.
Tassazione Bitcoin
Il Bitcoin, la criptovaluta più conosciuta e utilizzata al mondo, suscita particolare interesse per quanto riguarda la sua tassazione in Italia. Attualmente, nel 2024, non esiste una legislazione specifica che regoli la tassazione del Bitcoin nel paese, ma le autorità fiscali trattano generalmente i Bitcoin come attività finanziarie o valute estere, soggette alle norme fiscali esistenti quindi vale quanto appena detto nel paragrafo sopra. Tuttavia, data la natura decentralizzata e la crescente adozione del Bitcoin, il quadro normativo potrebbe subire modifiche nel futuro per adeguarsi alle sfide e alle opportunità presentate dalla criptovaluta più famosa al mondo.
Dichiarazione 730
In base alle ultime circolari dell’Agenzia delle Entrate disponibili nel settembre 2022, l’attività di compravendita (trading di criptovalute) su blockchain porta con sé l’obbligo di dichiarazione dei redditi, sia se le operazioni sono svolte senza intermediario, sia se sono svolte con un intermediario, residente in Italia o no.
L’imposta si deve pagare se sono verificate entrambe le seguenti condizioni:
- Il controvalore di criptovalute supera i €51.645 per almeno 7 giorni nell’anno.
- Se il controvalore delle crypto è inferiore ai €51.645, non è dovuta alcuna imposta.
- Se il controvalore supera i €51.645 per meno di 7 giorni, non è dovuta l’imposta.
Nel caso, quindi, che le condizioni succitate siano verificate, l’investitore persona fisica dovrà compilare il quadro RT del 730 e pagare la relativa imposta; nel caso, invece, che l’investitore persona fisica detenga le crypto, per un controvalore superiore a €51.645, ma non le venda, dovrà compilare il quadro RW del 730.
ESEMPIO pratico
Facciamo qualche semplice esempio PRATICO per capire meglio.
Una persona fisica detiene criptovalute per 6 mesi annui, per un controvalore di €5.000 e le vende a €6.000. Il capital gain è di euro €1.000; il controvalore del portafoglio è inferiore ai €51.645 e, quindi, non è dovuta l’imposta. Non dovrà compilare né il quadro RT né il RW.
Una persona fisica detiene criptovalute per 6 giorni in un anno, per un controvalore di €55.000 e le vende a €65.000. Il capital gain è di euro €10.000; il controvalore del portafoglio è superiore ai €51.645, ma il tempo è inferiore ai 7 giorni e, quindi, non è dovuta l’imposta. Il contribuente dovrà compilare il quadro RW, ma non l’RT.
Come compilare il 730 con le criptovalute (TABELLA)
Compilare il Modello 730 per dichiarare le criptovalute in Italia può essere complesso, ma può essere semplificato con una tabella che indichi chiaramente dove e come inserire le informazioni rilevanti. Ecco una tabella che mostra i passaggi chiave e le sezioni del Modello 730 dove dichiarare le criptovalute:
Passaggio | Sezione del Modello 730 | Dettagli |
---|---|---|
1. Identificazione | Frontespizio | Inserisci i tuoi dati personali (Nome, Cognome, Codice Fiscale, ecc.). |
2. Redditi da Capitale | Quadro D (Redditi di Capitale) | Rigo D4: Inserisci il totale dei guadagni derivanti da criptovalute. Specifica che si tratta di redditi di capitale derivanti da investimenti in criptovalute. |
3. Plusvalenze | Quadro RT | Sezione II – Rigo RT41: Dichiarare le plusvalenze derivanti dalla cessione di criptovalute se sono state detenute per meno di 5 anni e superano i €51,645.69 |
4. Minusvalenze | Quadro RT | Sezione II – Rigo RT45: Inserisci eventuali minusvalenze derivanti dalla cessione di criptovalute per compensarle con le plusvalenze future. |
5. Dettagli operazioni | Quadro RT | Sezione V – Rigo RT92: Specifica ulteriori dettagli sulle operazioni effettuate con le criptovalute. |
6. Imposta sostitutiva | Quadro RT | Sezione II – Rigo RT43: Calcola e inserisci l’importo dell’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di criptovalute. |
7. Saldo e acconti | Quadro F | Calcola il saldo e gli acconti delle imposte dovute considerando i redditi da criptovalute dichiarati. |
8. Allegati | Allegati | Includi documentazione aggiuntiva a supporto delle dichiarazioni di criptovalute (estratti conto, documentazione di scambi, ecc.). |
9. Verifica e Firma | Frontespizio | Verifica tutte le informazioni inserite e firma il modello. |
10. Invio | Invio telematico o CAF | Invia il Modello 730 tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate o tramite un CAF/patronato. |
Note Importanti:
- Documentazione: Conserva tutta la documentazione relativa alle transazioni in criptovalute per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
- Imposta Sostitutiva: Le plusvalenze sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26%.
- Detenere a Lungo Termine: Le criptovalute detenute per più di 5 anni non sono soggette a tassazione.
ISEE criptovalute 2024
Le criptovalute vanno dichiarate nell’ISEE? Sempre riguardo la tassazione delle criptovalute in Italia allo stato attuale della normativa non vi è alcuna esplicita menzione delle criptovalute ai fini del calcolo dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) nel sistema italiano. Ciò non esclude che nel prossimo futuro non verranno considerate. L’ISEE serve per accedere ad agevolazioni e contributi sociale ed è un indicatore che somma i redditi e il patrimonio e li corregge per la situazione familiare del nucleo familiare.
Rimane, invece, l’obbligo dichiarativo e fiscale, in base al quale, anche il contribuente che ha un ISEE nullo, se scambia criptovalute deve compilare i quadri RT – RW della dichiarazione dei redditi 730, in base ai limiti su menzionati.
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